La File, Federazione Italiana dei Liberi Editori, smaschera Vito Crimi. Il presidente Roberto Paolo, vicedirettore de Il Roma e massimo esponente dell’organismo di categoria, replica punto per punto alle dichiarazioni del sottosegretario del governo gialloverde con delega all’editoria al Circo Massimo di Roma.
“Signor” Crimi, lei ha mentito quando, appena insediato, garantì a sindacato, Ordine dei giornalisti e associazioni di categoria che questo governo non voleva abolire il sostegno alle cooperative no profit e agli enti morali che editano giornali. Oggi dice che entro un anno azzera quei contributi”.
E aggiunge: “Lei ha mentito di nuovo oggi, quando ha detto che verranno azzerati i contributi all’editoria: in verità lei parla solo dei sessanta milioni destinati alla carta stampata, ai giornali editi da cooperative ed enti morali senza scopo di lucro. Perché, dite voi dei 5 Stelle, devono stare sul mercato, se non vendono a sufficienza devono chiudere. Ma lei sa bene che mantiene inalterati altrettanti 60 milioni di euro di contributi a radio e tv locali, che non sono editi da cooperative di giornalisti con divieto di distribuzione di utili, come per i giornali, ma sono di proprietà di imprenditori con fini di lucro, che se a fine anno fanno utili, anche grazie ai contributi pubblici che voi lasciate in piedi, quegli utili se li dividono e se li portano a casa”.
Non è finita. Roberto Paolo attacca ancora: “Allo stesso modo, lei mantiene in piedi i contributi ai siti di informazione online. Lei vuole colpire solo la carta stampata. Forse perché la torta di pubblicità che oggi finisce alla carta stampata fa gola al suo vero padrone, la Casaleggio Associati, il cui core business è il web”.
E aggiunge: “Lei mente ancora ed è in malafede quando dice che i contributi pubblici hanno creato giornalisti sottopagati: hanno creato posti di lavoro e lei lo sa bene, perché il suo dipartimento ha tutti i numeri. Come può essere onesto quando afferma che togliendo i contributi i giornalisti saranno pagati meglio?”
Le conseguenze della mannaia annunciata tra il tripudio dei militanti del Circo Massimo saranno inevitalbilmente quelle di aumentare la disoccupazione e far scricchiolare un intero settore: “Chiuderanno centinaia di piccole testate locali – aggiunge Roberto Paolo- , migliaia di giornalisti saranno disoccupati e affolleranno la già grande schiera di persone che pur di lavoricchiare sono disposti ad essere sottopagati. Proprio il contrario di quello che lei afferma in perfetta malafede. Lei mente ed è in malafede, “signor” Crimi. E chi mente ed è in malafede può essere definito in un solo modo: una persona disonesta”.
La conclusione, perciò, è al vetriolo: “Al suo nome sarà associato per sempre, con vergogna, il ricordo di tanti giornali locali che scompariranno e di migliaia di posti di lavoro persi. Non so come possa dormire la notte, a meno di non credere che, oltre ad essere disonesto, lei sia anche privo di una qualsiasi forma di coscienza”.
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