Nel 2010 le famiglie italiane hanno speso 7,6 miliardi di euro (pari allo 0,5% del PIL) per guardare contenuti audiovisivi su tutte le piattaforme. E’ quanto emerge nel Report “Pay Intelligence & Strategies” di e-Media Institute. La spesa “per guardare” è cresciuta ad un tasso medio annuo del 4,5% nel periodo 2008-2010. Tuttavia, la spesa media della famiglia italiana, pari a 300 euro, è ancora inferiore a quella sostenuta dalla famiglia britannica (600 euro), francesce (406 euro) e tedesca (386 euro) Secondo e-Media Institute il consumo online di film, fiction e di altri titoli audiovisivi (esclusi i videogiochi) in modalità streaming, DTR (Download-to-Rent) o DTO (Download-to-Own) potrebbe raggiungere il valore di circa 200 milioni di euro, a discapito delle quote di mercato dell’Home video “classico” e della Pay tv. (Frt)
Solo gli iscritti all’albo professionale, cioè i giornalisti, possono firmare i comunicati stampa. Ciò che…
Padre Benanti e l’intelligenza artificiale. Secondo il presidente del comitato per l’intelligenza artificiale presso il…
Il ministro degli Interni Matteo Piantedosi teme che l’intelligenza artificiale possa trasformarsi in un “pericoloso…
Oggi alle 18 in piazza Venezia a Roma Il Tirreno sarà premiato con il Digital…
Il sottosegretario all’Editoria Alberto Barachini conferma di essere “un grandissimo fautore dei finanziamenti pubblici” all’editoria…
C’è maretta al settimanale Oggi: i giornalisti hanno sfiduciato il direttore Andrea Biavardi, subentrato a…