Il tavolo di confronto promosso dalla Provincia sulla situazione del quotidiano “La Cronaca” di Piacenza – che ha sospeso le pubblicazioni il 21 gennaio scorso – porta ai primi risultati concreti. Il 3 febbraio 23 giornalisti hanno firmato la cassa integrazione straordinaria, sottoscritta invece la cassa integrazione in deroga per i 6 poligrafici.
Sia per i giornalisti che per i poligrafici è già stato richiesto l’anticipo della “cassa”, possibilità offerta – per i primi – da un apposito fondo della Federazione nazionale della stampa italiana (il sindacato unitario dei giornalisti italiani) presso l’Inpgi (l’istituto di previdenza della categoria) e, per i secondi, grazie a specifici accordi siglati dalla Provincia con alcuni istituti di credito.
Ieri il tavolo tra sindacati e azienda si è riaggiornato negli uffici provinciali di via Mazzini, alla presenza dell’assessore Andrea Paparo. Presenti Emanuele Galba, direttore della testata e presidente della cooperativa “Nuova Informazione” di Cremona – che editava anche l’edizione piacentina del quotidiano -, Camillo Galba, della giunta nazionale di Fnsi, Serena Bersani, presidente dell’Associazione Stampa Emilia Romagna, Marina Molinari, segretario provinciale Cisl, Mattea Cambria della Cgil (in rappresentanza dei poligrafici), Laura Bricchi e Filippo Lezoli del comitato di redazione.
L’azienda ha operato la scelta di sospendere le pubblicazioni per l’incertezza sull’erogazione dei fondi pubblici per l’editoria e per alcune difficoltà legate all’ottenimento dell’anticipazione di credito da parte delle banche. A marzo – hanno annunciato questa mattina Galba e Bersani – è prevista una nuova riunione del “Dipartimento per l’informazione e l’editoria”.
Rispetto alle situazioni in sospeso a livello nazionale (oltre a quella di Cronaca, un’altra decina di quotidiani aspetta l’esito delle decisioni che verranno assunte) è attesa una risposta definitiva sullo sblocco dei fondi 2010.
Il tavolo ha anche rilanciato l’appello a possibili investitori per garantire un futuro alla testata e al “pluralismo dell’informazione”. Agli imprenditori interessati – è stato sottolineato da azienda e sindacati – viene offerta una redazione “chiavi in mano” e un “grande patrimonio in termini di know how”.
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