Con una strategia sviluppata in 4 punti, l’Agenda Digitale UE inserisce tra le proprie scadenze l’obiettivo di promuovere il libero uso di internet a livello globale.
Secondo la Commissione Europea, la tutela di internet e delle altre tecnologie di comunicazione deve essere prioritaria al fine di garantire la libertà politica, lo sviluppo democratico e la crescita economica degli Stati. A tale scopo la vice presidente Neelie Kroes ha invitato l’ex Ministro Federale tedesco per l’Economia e la Tecnologia, Karl-Theodor zu Guttenberg, a ricercare gli strumenti tecnologici utili a fornire un supporto continuo agli utenti, bloggers e cyber-attivisti colpiti da misure lesive delle libertà fondamentali (quali la censura ed il monitoraggio delle attività degli internauti) messe a punto dai regimi autoritari, da ultimo in Egitto ed in Siria nei contraccolpi della Primavera araba.
Per questa ragione il piano mira a coinvolgere gli Stati Membri dell’Unione, Paesi terzi e le organizzazioni non governative del settore nell’elaborazione di approcci “bottom-up” (analisi dei casi specifici e definizione di una soluzione condivisa, ndr) in grado di sviluppare la strategia in modo coordinato ed efficace.
Il programma di intervento prevede quattro passaggi: 1. Lo sviluppo e la fornitura di software (da installare sui computer, smartphone o altri supporti) in grado di tutelare la privacy e la sicurezza dei cittadini che fanno uso di internet in paesi non democratici; 2. La sensibilizzazione degli attivisti sulle opportunità ed i rischi nell’uso di blog e social network; 3. La raccolta di informazioni attendibili (operata da apposite squadre di intelligence) su ciò che accade “sul campo” al fine di monitorare il livello di censura e controllo in un dato momento ed in un determinato luogo; 4. La cooperazione per la condivisione delle informazioni al fine di promuovere un’azione multilaterale ed interregionale per la protezione dei diritti umani.
Il piano costituisce il risvolto operativo della Comunicazione Congiunta “A Partnership for Democracy and Shared Prosperity with the Southern Mediterranean” (COM(2011) 200) che ha conferito alla Commissione Europea l’onere di dotare le organizzazioni della società civile o i cittadini attivisti spiati dalle autorità o soggetti a censura, degli strumenti utili ad aggirare le interruzioni arbitrarie dell’accesso alle tecnologie di comunicazione elettronica, internet incluso.
«La Tecnologia può sostenere i diritti umani, ma dobbiamo anche garantire che non venga usata contro coloro che lottano per la libertà», così si è espressa Neelie Kroes, responsabile per la Digital Agenda Ue entrando nel merito del progetto. Dello stesso avviso è Catherine Ashton, alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza dell’Ue: «Internet ed i social media sono divenuti un importante strumento di promozione della libertà di espressione. Ecco perché l’Unione Europea è determinata a resistere a qualsiasi restrizione su internet e sugli altri nuovi mezzi di comunicazione elettronica».
Manuela Avino
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