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La Commissione Ue «sfiducia» i giornalisti

La Commissione europea non è affatto soddisfatta di come i media coprono i lavori dell’Unione in tempi in cui si assiste ai terribili effetti sociali della peggior crisi economica dell’eurozona dai tempi della Seconda guerra mondiale. Così Bruxelles ha deciso di lanciare un proprio servizio indipendente per fornire notizie accurate sull’attività della Commissione stessa completo di «editor, web designer e di esperti in giornalismo e giornalisti». Nel relativo bando di gara a caccia di nuovi talenti, la Commissione premette e lamenta che «i servizi gionalistici relativi alle questioni europee sono spesso scarsi, irregolari, e carenti di una più ampia prospettiva europea. In questo modo i cittadini non hanno alcuna piattaforma specializzata dove possono trovare e condividere contenuti di qualità sulle questioni europee». Un vero colpo basso contro i 500 corrispondenti accredidati a Bruxelles. «Che ci sia una nuova “Pravda” in vista per il contribuente europeo dal costo di 3,2 miliardi di euro?» – si è subito chiesto polemicamente il Wall Street Journal che ne ha dato notizia sul suo sito. In effetti la Commissione ha già 122 impiegati tra portavoce, uffici stampa e segreterie degli uffici per i media a cui si aggiungono altre 50 persone in funzione di staff inserite nel Direttorato generale per la comunicazione. Una direzione che costa al contribuente 103,7 milioni di euro per tutte le attività di stampa e servizi radiotelevisivi relativi alla vita dell’Unione europea. Il problema è che, secondo gli ultimi sondaggi, il 57% dei cittadini europei «non crede» nelle istituzioni Ue mentre solo il 30% ne ha un’impressione positiva. (sole24ore)

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