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LA COMMISSIONE ONU FISSA NUOVI OBIETTIVI PER ABBATTERE IL DIGITAL DIVIDE

Le Nazioni Unite accelerano sulla banda larga e richiamano tutti i Paesi del mondo a un senso di responsabilità, affinché entro il 2015 almeno il 60% delle persone sia connesso nei Paesi sviluppati (contro il 35% attuale) e almeno il 50% per i paesi in via di sviluppo, mentre almeno il 40% delle abitazioni dovrà avere una connessione internet.
Sono questi gli obiettivi della Commissione Onu per lo sviluppo del digitale che ha anche chiesto tagli ai prezzi di accesso alla banda larga che non devono superare il 5% del reddito mensile. A misurare i progressi sarà l’ITU (International Telecommunication Union) che dovrà verificare i risultati in base agli obiettivi previsti.
In occasione della Quarantesima Edizione dell’ITU Telecom World (Ginevra, 24-27 ottobre 2011), sono intanto stati forniti i dati di un mini-Report dal quale emerge che gli utenti internet sono circa il 20% della popolazione mondiale, rispetto al 13% del 2008. E che le economie che sfruttano di più la banda larga si trovano in Europa, Asia e Pacifico. In testa alla classifica la Corea del Sud con una velocità di almeno 10Mbps rispetto a Mongolia, Oman e Venezuela che non superano i 2 Mbps.
La Commissione dell’ONU ha fissato 4 obiettivi “ambiziosi, ma realizzabili”, per consentire ai Paesi in via di sviluppo l’ingresso nella ‘società della conoscenza’ per il 2015.
«Questi obiettivi sono ambiziosi, ma realizzabili se c’è la volontà politica e l’impegno dei governi anche a lavorare in collaborazione con il settore privato», ha detto il segretario generale dell’ITU, Hamadoun Tourè.
In quattro anni, la Commissione spera che tutti gli Stati abbiano un Piano di sviluppo per la banda larga, in modo che sia accessibile finanziariamente ai popoli dei Paesi in via di sviluppo. Per il 2015, almeno il 40% delle abitazioni dovrà avere una connessione internet. L’evento di Ginevra si chiuderà con l’approvazione di un “Manifesto for Change” che fornirà una serie di raccomandazioni agli Stati su come avviare il giusto processo di diffusione della connessione internet.
In Europa, la Ue stima in 300 miliardi di dollari la somma necessaria per connettere i suoi 500 milioni i cittadini a più di 30 Mbps entro la fine del 2020. E proprio in Europa, Google ha previsto di creare una rete in fibra ottica. Anche se ancora non si conoscono ancora i Paesi che verranno coinvolti nel Progetto “Google Fiber”, sappiamo che fornirà una velocità 100 volte superiore a quella offerta dagli altri operatori americani, a 1 Gbps. Una possibilità che ha già messo in crisi gli operatori del settore intimiditi dall’ingresso di un player così potente.
(Key4biz)

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