La vicenda sembrava essersi conclusa il 21 dicembre 2011, quando l’Antitrust condannò tre società che favevano capo al Gruppo Apple a pagare sanzioni per quasi un milione di euro. Le società, infatti, furono ritenute responsabili di pratiche commerciali scorrette con due motivazioni ben precise, riguardanti la garanzia: non avevano “informato in modo adeguato i consumatori circa i loro diritti di assistenza gratuita biennale sui prodotti venduti limitandosi invece a riconoscere la sola garanzia commerciale di un anno di Apple,” e non avevano “chiarito adeguatamente il diritto del consumatore alla garanzia biennale di conformità da parte del venditore così da indurli ad attivare un rapporto contrattuale nuovo, a titolo oneroso, il cui contenuto risultava in parte sovrapposto ai diritti già spettanti in forza della garanzia legale, che non prevede addebito di costi o limitazioni”.
Anche il TAR del Lazio, a maggio di quest’anno, ha confermato le sanzioni, condannando anche alle spese legali le società del Gruppo Apple. Ma qualche giorno fa, l’Antitrust ha riaperto il caso visto che le tre aziende condannate avrebbero fatto orecchie da mercante e starebbero continuando a violare il Codice del Consumo. Sulla vicenda è intervenuto anche il Commissario alla Giustizia dell’Unione Europea, Viviane Reding, che ha esortato i paesi membri dell’UE a vigilare sulla questione.
E qui si inserisce l’intervento di Federconsumatori e del Centro Tutela dei Consumatori e Utenti, che hanno deciso di presentare una class action tramite l’avvocato Massimo Cerniglia, coordinatore di un collegio di legale, per “ottenere per i consumatori il risarcimento di tutti i danni conseguenti ai comportamenti passati e presenti delle aziende del Gruppo Apple nel caso di specie”.
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