Con 307 Sì e 271 No e 2 astenuti, la Camera dei deputati ha approvato la fiducia che il governo ha posto sulla Finanziaria. I deputati presenti erano 580 e la maggioranza richiesta di 290. Domani si svolgerà il voto finale sull’intero provvedimento.
Il testo che passerà al Senato per l’esame definitivo è dunque quello licenziato dalla Commissione Bilancio che vede rispuntare la norma che dispone un limite allo stanziamento dei contributi e delle provvidenze all’editoria e cancella il diritto soggettivo ad ottenerli. L’erogazione dei contributi viene limitata all’effettivo stanziamento di bilancio dello Stato e ripartita tra i vari soggetti “fino a esaurimento” mentre il requisito della rappresentanza parlamentare per l’accesso ai contributi non è richiesto per le testate che risultano essere giornali o organi di partiti o movimenti politici anche se abbiano mutato forma giuridica.
Intanto, il ministro Giulio Tremonti si è impegnato a “salvaguardare le testate che hanno una tradizione storico-culturale” attraverso il decreto milleproroghe che verrà presentato dal governo durante il Consiglio dei Ministri di domani.
Solo gli iscritti all’albo professionale, cioè i giornalisti, possono firmare i comunicati stampa. Ciò che…
Padre Benanti e l’intelligenza artificiale. Secondo il presidente del comitato per l’intelligenza artificiale presso il…
Il ministro degli Interni Matteo Piantedosi teme che l’intelligenza artificiale possa trasformarsi in un “pericoloso…
Oggi alle 18 in piazza Venezia a Roma Il Tirreno sarà premiato con il Digital…
Il sottosegretario all’Editoria Alberto Barachini conferma di essere “un grandissimo fautore dei finanziamenti pubblici” all’editoria…
C’è maretta al settimanale Oggi: i giornalisti hanno sfiduciato il direttore Andrea Biavardi, subentrato a…