Con 307 Sì e 271 No e 2 astenuti, la Camera dei deputati ha approvato la fiducia che il governo ha posto sulla Finanziaria. I deputati presenti erano 580 e la maggioranza richiesta di 290. Domani si svolgerà il voto finale sull’intero provvedimento.
Il testo che passerà al Senato per l’esame definitivo è dunque quello licenziato dalla Commissione Bilancio che vede rispuntare la norma che dispone un limite allo stanziamento dei contributi e delle provvidenze all’editoria e cancella il diritto soggettivo ad ottenerli. L’erogazione dei contributi viene limitata all’effettivo stanziamento di bilancio dello Stato e ripartita tra i vari soggetti “fino a esaurimento” mentre il requisito della rappresentanza parlamentare per l’accesso ai contributi non è richiesto per le testate che risultano essere giornali o organi di partiti o movimenti politici anche se abbiano mutato forma giuridica.
Intanto, il ministro Giulio Tremonti si è impegnato a “salvaguardare le testate che hanno una tradizione storico-culturale” attraverso il decreto milleproroghe che verrà presentato dal governo durante il Consiglio dei Ministri di domani.
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