L’intelligenza artificiale porterà il mondo nel caos della disinformazione e della polarizzazione. Firmato Joe Kahn, direttore del New York Times. Che, intervenuto all’incontro tenutosi a Firenze su media tech-literacy e promosso dall’Osservatorio permanente dei Giovani editori presieduto da Andrea Ceccherini, ci è andato giù pesante. Almeno per la vulgata. Per la “narrazione”, anzi, che domina in lungo e in largo (guarda caso) proprio sul web. L’intelligenza artificiale farà della disinformazione la normalità e trasformerà il dibattito pubblico, già aspro e acceso a causa degli algoritmi dei social che guadagnano dalle iterazioni e, quindi, dalle reazioni degli utenti, in una vera e propria guerra civile. Sarà il caos. Ma nessuno lo dice. Certo, non per chissà quale complotto di chissà quale società segreta di rettiliani. Ma, più banalmente, per la solita questione di interessi economici, di dominanza del mercato digitale, di stradominio strategico.
“Si può essere ottimisti sull’ intelligenza artificiale, però per quel che riguarda il mondo dell’informazione non lo renderà migliore. Anzi, soprattutto nel breve periodo lo renderà peggiore”, ha spiegato Joe Kahn. Che ha aggiunto: “Il fenomeno che vediamo con l’intelligenza artificiale è la disponibilità delle notizie su internet che arrivano automaticamente senza fare ricerca. Questo diventerà sempre più facile, sempre di più sarà così. Senza fare nulla – ha continuato il direttore del New York Times – l’intelligenza artificiale porterà la polarizzazione e la disinformazione e renderà la situazione peggiore. Questa purtroppo è la realtà”. “Cercare le fonti originali – ha concluso Kahn – diventerà sempre più importante nel mondo dell’intelligenza artificiale rispetto al passato”. Ma sarà più difficile. Perché basterà poco all’algoritmo per riscrivere la storia, anzi le storie. Così come meglio convengono ai suoi danti causa.
Una storia che coi social, con i grandi motori di ricerca, con questi decenni di far west digitale abbiamo già imparato. E con l’avvento dell’intelligenza artificiale potrebbe addirittura peggiorare.
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