Che gli editori della carta stampata fossero in gravi difficoltà, sia di risorse che di contenuti, è cosa ormai tristemente risaputa. Se da un lato l’informazione di tipo tradizionale arranca, dall’altro si rileva il successo crescente delle redazioni 2.0 che, in maniera lungimirante, in questi ultimi anni hanno saputo cogliere i segnali evidenti di un cambiamento iniziato già 7/8 anni fa.
Stando ai recenti studi effettuati dalla Burson-Marsteller e Human Highway nel 2015 gli italiani rafforzano il trend positivo dei giornali on line, ritenuti pluralisti e non settari come tante testate off line.
Ad incidere sulla scelta sempre più mirata e consapevole degli utilizzatori è il costo più basso degli articoli presenti sul web, l’offerta sempre più ampia, la qualità dei contenuti ed il continuo aggiornamento delle news.
Sorprendenti e al di là di qualsiasi previsione i dati relativi ai prezzi: i contenuti veicolati su copia cartacea sono costati ai lettori ben 8 volte di più rispetto a quelli diffusi dai più innovativi competitor della rete.
A condizionare la forbice così ampia tra le due diverse modalità di fare informazione sono numerosi fattori; i costi gestionali e di personale molto più alti della carta stampata, il netto calo degli introiti legati all’advertising, il crollo delle vendite, la produzione e la distribuzione anche’esse costose e non più al passo con i tempi.
Diversamente da quanto accade nei giornali digitali dove gli editori, sfruttando tutte le risorse e le potenzialità del web ed ottimizzando le spese di redazione, riescono ad offrire un alto standard qualitativo ma a costi molto più contenuti.
Una modalità che rompe con gli schemi del passato e particolarmente premiata dagli utenti che stanno dimostrando di apprezzare in maniera crescente il concept open source dell’informazione: grazie al web il fruitore oggi interagisce con le notizie diventando provider di contenuti ed assumendo un ruolo attivo e partecipativo, lontano anni luce dal rito che gli italiani hanno perpetuato per decenni andando in edicola e sfogliando passivamente il giornale.
Come sottolineato da Gianfranco Mazzone, Managing Director della Divisione Italia Burson-Marsteller tutto il mondo dell’informazione sta cambiando a ritmi vertiginosi anche grazie alle app dedicate con le quali l’utilizzatore “viene raggiunto dalla notizia” sempre ed ovunque non solo attraverso il pc, ma soprattutto in modalità mobile attraverso tablet e smartphone.
Un altro aspetto interessante della diffusione esponenziale dei giornali on line è la condivisione della notizia, impensabile fino a pochi anni fa: secondo Giacomo Fusina, Country Manager di Human Highway le testate 2.0 sono la vera rivoluzione di un’informazione senza più confini dove il lettore ha la possibilità di lasciare un commento, esprimere un’opinione, divulgare il contenuto sui maggiori social dove possiede più di un profilo, tutto con un semplice clik.
In seguito ad una recente inchiesta realizzata da Newsruption ogni giorno, nel mondo, sono già più di 12 milioni gli utenti che preferiscono l’informazione on line a pagamento e di questi 4,7 milioni lo fanno attraverso device di ultima generazione condividendo le news soprattutto su Facebook, Twitter, Linkedin e Google Plus.
Premesso che l’approccio alla rete è generato certamente dalla diversità del background di ciascun lettore, certamente la piazza virtuale ha facilitato la diffusione e lo scambio delle notizie anche grazie all’ausilio di aggregatori di news come i blog, strumenti potenti e preziosi utilizzati dalla stampa digitale anche per la diffusione di revisioni e/o integrazioni di contenuti.
Un sistema molto cliccato dai lettori under 35 reso ancor più dinamico e flessibile dalle pubblicazioni in formato RSS, rapido ed intuitivo, grazie al quale si raggiungono anche più di 1 milione di visualizzazioni al giorno.
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