Iraq, l’Isis giustizia giovane giornalista accusato di spionaggio

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Lo Stato islamico ha giustiziato, Jala al Abadi, un giornalista iracheno accusato di spionaggio nella citta’ di Mosul, roccaforte del movimento terrorista nell’Iraq settentrionale. Secondo i media iracheni, l’uomo era stato rapito dalla sua abitazione lo scorso 4 giugno e dopo oltre un mese di prigionia e’ stato ucciso lo scorso 15 luglio. Padre di due figli, al Abadi era nato nel 1988 a Mosul dove dopo gli studi aveva iniziato a lavorare come cameraman in una televisione locale fino alla conquista della citta’ da parte dello Stato islamico nel giugno 2014. Poco dopo l’arrivo dei terroristi, al Abadi aveva lasciato la citta’, dove tuttavia sarebbe ritornato nel 2015 per ragioni personali. Il giovane giornalista e’ stato catturato mentre stava pianificando nuovamente di abbandonare la citta’ per consegnare alcune informazioni sul gruppo terrorista ai media nazionali. A un anno dalla presa di Mosul, capoluogo della provincia di Ninive, lo Stato islamico ha giustiziato diversi giornalisti. In seguito alla notizia della morte di al Abadi, il responsabile dei media della provincia, Mohammed al Bayati, ha chiesto alle Nazioni Unite di sostenere le famiglie delle vittime.

fonte: www.francoabruzzo.it

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