Il futuro della Rai, è scontro tra Carlo Calenda e Maurizio Gasparri sull’ipotesi fondazione. Per il leader di Azione ce n’è bisogno affinché il servizio pubblico conquisti una sua indipendenza dal potere della politica e dal governo. Ma non è tutto. Perché Calenda si azzarda in un’altra proposta: lo scioglimento della commissione parlamentare di vigilanza. Nel “solito” twitt Calenda ha spiegato: “La Rai deve essere messa sotto una fondazione i cui componenti vanno nominati dal presidente della Repubblica e la commissione di Vigilanza Rai va chiusa, altrimenti non sarà mai indipendente”. All’ex ministro, ha risposto direttamente il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, che ha bollato la proposta come impercorribile invitando il “collega” a studiare per bene: “Una fondazione nominata dal Presidente della Repubblica per la Rai? Si vede che Calenda non ha letto le numerose sentenze della Corte Costituzionale, che affidano di fatto al Parlamento, proprio perché organo plurale in cui tutti sono rappresentati, il ruolo di sostanziale editore della Rai. Questo è un principio sancito in numerose sentenze della Corte costituzionale, che lo studioso Calenda farà bene a leggere e ad imparare prima di vaticinare fondazioni o attribuire al Presidente della Repubblica ruoli che non sono previsti dalla giurisprudenza costituzionale”.
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