Si è discussa alla Camera l’interrogazione Di Pietro n. 3-02227 concernente la governance della RAI. La domanda che i deputati hanno rivolto è la seguente: sapere se il Governo intende riformare il sistema che attualmente regola la nomina del consiglio di amministrazione della RAI e, nel caso che si volesse procedere a legislazione vigente, se il Governo intenda rendere più trasparenti le procedure di nomina del consiglio di amministrazione della RAI per quanto riguarda le nomine di sua diretta competenza rendendo pubblici i curricula delle persone indicate. «In sintesi – ha detto la deputata Silvana Mura – quello che vogliamo far sapere agli italiani è se il Governo di tecnici presieduto dal professor Mario Monti intende liberare una volta per tutte la RAI dal controllo della politica.
La nomina del consiglio di amministrazione della RAI, il cui attuale mandato scade in occasione dell’assemblea per l’approvazione del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2011, che è convocata per i prossimi 4 e 8 maggio rispettivamente in prima e seconda convocazione, è disciplinata dalle legge n. 112 del 2004 e dal decreto legislativo n. 177 del 2005, nonché dall’articolo 21 dello statuto della società che ha recepito la citata normativa. Le disposizioni in questione prevedono che il Ministero dell’economia e delle finanze, in qualità di azionista di controllo, in occasione dell’assemblea convocata per il rinnovo del CdA in scadenza, presenti un’unica lista composta da nove membri di cui 7 indicati dalla Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi di cui alla legge n. 103 del 1975 e i restanti due membri indicati dal MEF.
Nell’ambito dei membri indicati dal Ministero dell’economia e delle finanze, il consiglio di amministrazione nomina il presidente, la cui elezione diviene efficace dopo l’acquisizione del parere favorevole, espresso a maggioranza dei due terzi dei suoi componenti, della Commissione parlamentare. Pertanto il Ministero dell’economia e delle finanze, non appena la Commissione parlamentare avrà provveduto a designare i membri di propria competenza, in occasione della prossima assemblea ordinaria provvederà a presentare la lista dei candidati al consiglio di amministrazione.
Rispondendo all’interrogazione, il Ministro per i rapporti con il Parlamento Dino Piero Giarda ha specificato che il Governo si impegnerà a rendere pubblici i curriculum dei componenti designati dal Ministero dell’economia e delle finanze, auspicando che analogamente si orienti la Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi per i componenti di propria designazione.
Con riferimento infine al quesito inteso a conoscere se si intendano avanzare proposte di riforma dei meccanismi di nomina, Giarda ha fatto presente che, «in considerazione dell’imminente scadenza del consiglio di amministrazione, per le prossime nomine non è ragionevolmente possibile intervenire con una modifica legislativa, anche in considerazione dell’esigenza di garantire continuità al servizio pubblico radiotelevisivo». «Assicura comunque che il Governo è seriamente intenzionato ad aprire un dialogo con il Parlamento al fine di giungere in tempi rapidi ad una riforma condivisa della governance della RAI».
La deputata dell’Idv si è detta insoddisfatta della risposta perché il Governo «non intende fare nulla, assolutamente nulla per riformare quelle che sono le nomine del consiglio di amministrazione della RAI. Dunque il Governo Monti, come Ponzio Pilato, se ne lava le mani e si gira dall’altra parte rispetto al destino della principale azienda pubblica di informazione del nostro Paese».