Se la torta della pubblicità si assottiglia sempre di più per periodici e quotidiani, su internet la marcia degli inserzionisti comincia a far tremare i polsi a tutti gli altri media. Televisione compresa, anche se le cifre sono ancora molto distanti: il piccolo schermo raccoglie infatti ancora la metà degli spot su un mercato da quasi 9 miliardi, mentre l’online poco più di un miliardo. Con un risultato che comunque, per il 2012, potrebbe essere eclatante: l’anno prossimo infatti secondo le previsione di lab, l’associazione dell’advertising interattivo che oggi e domani avrà un forum tutto suo a Milano, internet diventerà il secondo canale per la raccolta di spot proprio dopo la tv, ipotizzando una crescita tra il io e il 15 per cento. Saranno superati, quindi, tutti gli altri media, dalla radio alla stampa. Un sorpasso significativo anche dal punto di vista industriale.
Tutto questo mentre il mercato totale della pubblicità chiuderà l’anno con una flessione stimata del 3% a 8,7 miliardi. «I dati di crescita e le previsioni dimostrano quanto l’online sia ormai un media strategico per le aziende – spiega Salvatore Ippolito, presidente vicario di lab Italia -. Abbiamo così superato un periodo di consolidamento ma anche una prima fase di affermazione delle potenzialità dell’online che ha visto lab Italia impegnata in un grande lavoro di education e diffusione della cultura digitale».
Ora gli obiettivi da raggiungere sono due: «Far sì che nel 2012 anche in Italia – dice Ippolito – l’online diventi il secondo media dopo la televisione, mentre il secondo è arrivare al 2015 con una quota della pubblicità online pari al 20% sul mercato, per un valore di 2 miliardi». (Il Sole 24 Ore)
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