E’ stato presentato nel corso della quarta edizione di Iab Events il Memorandum of Understanding sul contrasto alla pirateria su internet, nato dalla collaborazione tra Iab Italia (Interactive Advertising Bureau), Fpm (Federazione contro la Pirateria Musicale e Multimediale) e Fapav (Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali) per – informa una nota – “affiancare concretamente le istituzioni nella lotta alla pirateria online, contrastando l’inserzione pubblicitaria sulle piattaforme web illegali”. L’accordo vede, per la prima volta, industria pubblicitaria e le associazioni di riferimento per la tutela dei contenuti collaborare “per ostacolare lo sviluppo dei siti web che favoriscono lo scambio non autorizzato o la diffusione abusiva di contenuti protetti dal diritto d’autore”. L’accordo pone le basi per “un meccanismo di autoregolamentazione che andra’ ad agire per bloccare l’inserzione pubblicitaria sui siti illegali, tagliando una delle loro principali fonti di finanziamento”. I titolari stessi dei diritti, unici a poter sollevare e dimostrare le violazioni subite da parte di siti pirata, ne daranno segnalazione ad un organismo paritetico di prossima costituzione, facendo scattare cosi’ il meccanismo di comunicazione a concessionarie e investitori pubblicitari. “In un mercato digitale che cresce, la pirateria rappresenta un enorme ostacolo: solo una rete etica e sicura puo’ consentire alla digital economy di continuare a svilupparsi”, ha affermato Carlo Noseda, presidente di Iab Italia. A confermare l’impatto economico negativo della pubblicita’ sui siti illegali, e’ stata la presentazione di Enzo Mazza, Presidente di Fpm, secondo cui i siti torrent e linking attirano una parte significativa dei profitti pubblicitari: il fatturato aggregato di un panel di 596 siti e’ stimato in 226,7 milioni di dollari con un profitto medio dell’83%. Di questi siti, i 45 piu’ grandi, cioe’ il 7,6% del totale, rappresentano il 62,5% dei ricavi. Il sito piu’ grande realizza circa 3 milioni di dollari, ma sono decine i siti che superano i 100mila dollari. (ANSA).