Internet. La nuova frontiera della tv a banda ultralarga

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agcom tvNiente decoder, niente contratti, senza antenne o parabole. La tv del futuro passa per Internet. A banda ultralarga, naturalmente. L’accordo tra Telecom e Sky è un primo passo verso il futuro. Anche se il futuro, in realtà, è già qui. Basta infatti acquistare un televisore di ultima generazione, uno smart tv, per aver accesso, facile e immediato, a molti canali anche con le opzioni pay. Samsung, Lg e Sony, solo per parlare dei maggiori produttori del settore, hanno già stretto gli accordi necessari. Mediaset con Infinity, e Sky con «Sky Online», sono già presenti. E poi c’è anche la stessa Telecom con il suo canale Cubovision da cui scaricare film e altri contenuti. Per ora il successo, come ben sa la società telefonica che, nonostante gli sforzi, ha solo 300mila utenti per Cubovision, è molto limitato. Mediaset, comunque, per il lancio di Infinity non ha badato a spese, dando agli utenti la possibilità di vedere, gratis, La grande bellezza, il pluripremiato film di Sorrentino vincitore di un Oscar. Infinity, però, è a pagamento e si basa su un canone mensile di 9,99 euro. Poco, rispetto agli Usa, dove l’abbonamento ai canali via cavo costa dai 50 ai 70 dollari, ma molto per l’Italia dove la tv generalista è ancora padrona, nonostante Sky e i suoi 6 milioni di abbonati. Ed è per questo che Netflix, che a oggi è la maggiore Internet tv al mondo con 30 milioni di abbonati negli Usa e 38 nel mondo, probabilmente, secondo quanto detto da Andrea Zappia, ad di Sky in Italia, nel nostro Paese non arriverà. Non c’è dubbio, comunque, che il modo di vedere la tv sta cambiando, con il ridimensionamento delle reti generaliste e il boom dei canali digitali. E poi c’è la necessità di commentare in diretta con l’ausilio dei social network. Ed è per questo che Mediaset sta pensando a una nuova società dedicata alla pay tv dove far confluire le attività in Italia e Spagna. E magari, in quel Paese, potrebbe stringere un’alleanza simile a quella di Telecom e Sky, ma con Telefonica. Del resto, le due società detengono il 22% l’una del canale pay Digital Plus. La sfida, però, non è certamente più solo europea. Amazon, Google e Apple stanno scaldando i motori per lanciarsi in questo mercato. Amazon ha recentemente presentato negli Usa la sua «Fire Tv». Ossia un decoder multifunzione (costa 99 dollari) che vuole gareggiare con Google Chromecast e, soprattutto, con la Apple Tv. Il concetto di fondo è quello di poter guardare contenuti video in streaming sul televisore di casa, ma anche divertirsi con migliaia di giochi e ascoltare file musicali. In realtà la guerra tra i colossi è concentrata proprio sul decoder, l’apparecchio che dà l’accesso alla rete. E infatti Sky produrrà, per l’accesso via Internet con Telecom, il suo, una versione riveduta e corretta di quello usato con la parabola. La sfida (e il sogno) di Amazon (ma anche di Google che vive di advertising) è, infatti, arrivare dalla visione della pubblicità alla vendita online in un solo clic.

Fonte parz:(il giornale)

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