Universo intercettazioni: odiate, attaccate, difese, spesso minacciate da disegni di legge. Ma quanti le utilizzano nel modo migliore? Secondo un’indagine del Consiglio superiore della magistratura, ben pochi: solo la metà delle procure sono dotate di un apposito centro per gli ascolti; e soprattutto si contano sulle punta di una mano gli uffici giudiziari in cui la scrematura delle conversazioni captate, e dunque la separazione di quelle rilevanti da quelle superflue, viene compiuta durante le indagini preliminari; un’operazione che in quasi tutti i casi dunque arriva solo a inchiesta conclusa, con il risultato che anche i colloqui non importanti ai fini del processo e che magari riguardano terzi estranei finiscono nel circuito mediatico.
Così il monitoraggio del Csm, ancora in corso, ha fatto emergere il fai-da-te degli uffici requirenti in una materia tanto delicata. L’analisi ha l’obiettivo non solo di verificare come in concreto gli uffici giudiziari garantiscono la segretezza degli ascolti, ma di diffondere poi le prassi più virtuose.
Alle 164 procure ordinarie (comprese le 26 direzioni distrettuali antimafia) e alle 29 istituite presso i tribunali per i minorenni la Sesta Commissione ha mandato un questionario per sapere nel dettaglio come sono organizzate su questo versante. E i primi risultati, parziali, visto che per ora ha risposto il 60% degli uffici, sono stati resi noti dal consigliere Vittorio Borraccetti nel corso di un convegno organizzato dal Csm e dal Consiglio nazionale forense.
Un convegno in cui il garante della privacy Francesco Pizzetti aveva sollevato poco prima il problema della mancanza di sale per le intercettazioni in tutte le procure: «non si può accettare» il ricorso ad agenzie esterne che operano «fuori da ogni controllo; se non ci sono strutture adeguate per le intercettazioni i magistrati hanno il diritto e il dovere di pretenderle».
Sulle 104 procure le cui risposte sono già state esaminate dal Csm hanno istituito il centro per le intercettazioni in 85; e solo 19 custodiscono supporti magnetici con gli ascolti in questi locali, ancora meno (appena 13) quelle che li usano per conservare i brogliacci.
La gran parte (65) rinchiude in cassaforte i cd con le intercettazioni; in 36 casi invece li custodisce il singolo pm. E anche per la tutela del segreto durante l’ascolto da parte della polizia giudiziaria ogni procura segue una strada a sé: in 16 casi non è stata data nessuna disposizione. Solo in 5 uffici giudiziari l’udienza di trascrizione, quella che serve a eliminare le intercettazioni non rilevanti, avviene durante le indagini preliminari; in altri 43 si provvede durante l’udienza preliminare e in 85 al dibattimento.
E in 64 procure su 104, ai difensori viene consegnata copia delle registrazioni e dei verbali, prima dell’udienza di trascrizione, nonostante la legge prescriva che sino ad allora gli avvocati possano soltanto ascoltare le intercettazioni e leggere i testi.
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