Scade oggi alle 14 il termine per presentare emendamenti al disegno di legge C. 1415-C contenente “Norme in materia di intercettazioni telefoniche, telematiche e ambientali”. Agli atti della Camera ci sarebbe già un emendamento presentato dal capogruppo del Pdl in Commissione Giustizia, Enrico Costa, che prevede il divieto della pubblicazione del contenuto delle intercettazioni fino all’«udienza-filtro». Anche per quelle trascritte nelle ordinanze di custodia cautelare. «L’emendamento depositato», spiega Costa, «costituisce una base di lavoro che speriamo possa contribuire all’allargamento, oltre ai confini della maggioranza, dell’area di consenso sul ddl». «Il nostro emendamento, infatti», prosegue il deputato del Pdl, «costituisce un punto di mediazione tra coloro che avrebbero voluto una maggiore restrizione del termine di pubblicazione delle intercettazioni e coloro che, invece, vorrebbero approvare il testo uscito dalla commissione Giustizia di Montecitorio».
L’emendamento, infatti, ricorda Costa, «riconosce il ruolo essenziale dell’udienza-filtro come momento di selezione tra le intercettazioni utili per il processo e quelle irrilevanti e quindi private, da non diffondere. Questo obiettivo si può raggiungere solo evitando che prima dell’udienza-filtro il testo delle intercettazioni venga veicolato sui giornali attraverso atti, come per esempio l’ordinanza di custodia cautelare, emessi prima dell’udienza-filtro».
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