INTERCETTAZIONI: PIZZETTI, IL PROBLEMA SONO LE PROCURE EVITIAMO FUGHE NOTIZIE

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«Non conosco il testo, solo le anticipazioni e mi auguro che, dopo l’approvazione del Consiglio dei ministri, saremo consultati sulle norme. Negli ultimi tre anni siamo intervenuti più volte, anche nella relazione annuale, per sottolineare l’importanza di tutelare i dati delle intercettazioni giudiziarie e nella scorsa legislatura i nostri suggerimenti sono stati in parte raccolti nel disegno di legge esaminato dalla Camera, che oggi sembra costituire una delle basi di quello del governo Berlusconi». Il garante della Privacy, Francesco Pizzetti, interviene così, in un’intervista a «Il Giornale», sul ddl per le intercettazioni. «La nostra azione, finora, ha avuto -continua Pizzetti- risposte soddisfacenti e incisive dai gestori telefonici ma, purtroppo, non altrettanto dagli uffici giudiziari, malgrado i nostri appelli ai magisrati competenti, ai procuratori generali, al Csm». «Sicuramente -aggiunge- influiscono le note carenze organizzative della giustizia, ma tocca comunque agli uffici giudiziari vigilare adeguatamente per evitare fughe di notizie e garantire che eventuali violazioni delle norme siano individuate e punite». «Abbiamo da tempo raccomandato -spiega Pizzetti- la creazione di sale di ascolto presso le procure e non esterne; la necessità di restringere la cerchia di chi opera sulle intercettazioni: di conservare i testi in archivio riservato nelle procure; di individuare chiunque vi acceda; di selezionare le conversazioni necessarie per il dibattimento e quelle che non lo sono». «Questo soprattutto -aggiunge- per dare la massima tutela ai cosidetti ‘terzi incolpevolì chi partecipa inconsapevolmente alle conversazioni». «Le leggi sono utili ma -avverte- deve cambiare tutto l’approccio culturale al tema della privacy».

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