La Camera approva (con 314 sì, 129 no e 51 astensioni) la riforma del processo penale. In attesa del passaggio al Senato, l’attenzione si accentra sul capitolo più spinoso, quello che riguarda la pubblicazione delle intercettazioni sui giornali. Due le principali innovazioni rispetto al testo originario del disegno di legge di delega. Innanzitutto, salta l’udienza dedicata alla selezione del “materiale intercettativ” che: viene sostituita da una più generica previsione di una scansione procedimentale “per la selezione di materiale intercettativo nel rispetto del contraddittorio delle parti, e fatte salve le esigenze di indagine”. La delega dovrà poi prevedere disposizioni per garantire la riservatezza delle comunicazioni e delle conversazioni telefoniche e telematiche oggetto di intercettazione. Le registrazioni o le riprese effettuate in maniera fraudolenta potranno essere utilizzate dal cronista, purché ciò serva ad esercitare il diritto di cronaca. In base al nuovo testo della delega sarà invece punibile con la reclusione fino a quattro anni, “la diffusione, al solo fine di recare danno alla reputazione o all’immagine altrui, di riprese audiovisive o registrazioni di conversazioni, anche telefoniche, svolte in sua presenza ed effettuate fraudolentemente”. La punibilità sarà invece esclusa “quando le registrazioni o le riprese sono utilizzate nell’ambito di un procedimento amministrativo o giudiziario o per l’esercizio del diritto di difesa o del diritto di cronaca”.
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