Il Pdl vuole stringere i tempi per l’approvazione dell’ormai famigerato disegno di legge sulle intercettazioni. Nella giornata di oggi sono arrivate le sollecitazioni di Angelino Alfano e Fabrizio Cicchitto. Il segretario e il capogruppo del Pdl hanno invitato in coro il Ministro della Giustizia ad un nuovo esame della proposta di legge. Se questo non accadrà, il Pdl passerà ai fatti con la presentazione di un nuovo testo.
Michele Vietti, vicepresidente del Csm, fa notare come manchi la volontà di passare dalle parole ai fatti. Effettivamente il dl intercettazioni staziona da quattro anni nelle aule parlamentari. Passando da un Governo all’altro, il provvedimento ha subito rilevanti modifiche, ma continua a creare polemiche in seno all’opinione pubblica. Non aiutano gli attriti tra i partiti. Luigi Li Gotti, responsabile della giustizia per l’IDV, boccia a priori le modifiche future proposte da Alfano per la bozza presentata dal Ministro Severino. Il motivo? Si tratta di un testo troppo simile a quello del 2010, che prevede l’uso delle intercettazioni solo per combattere la criminalità organizzata. Nella replica dell’IDV si coglie l’allusione, neanche troppo velata, al leader del partito, Silvio Berlusconi, che da presidente del Consiglio si adoperò per porre restrizioni alla diffusione delle intercettazioni.
E’ sulla stessa linea Michele Vietti, per il quale un sottoutilizzo delle intercettazioni sarebbe una follia. Il vicepresidente Csm auspica la definizione di regole precise sulle modalità delle registrazioni. In questo contesto, approva la misura della bozza Severino, secondo la quale vengono comminate gravi pene a coloro che pubblicano intercettazioni relative a terzi che non hanno un ruolo attivo nel processo. La nuova disposizione può essere favorevole sia all’informazione, rendendola più obiettiva e meno dispersiva, che alla privacy, dal momento che vengono tutelati gli interessi di individui che potrebbero risultare estranei ai fatti al termine del dibattimento. Anche per il presidente dell’Anm, Franco Sabelli, occorre tutelare la riservatezza dei terzi estranei a inchieste.
Insomma, un fiume di parole, ma ben pochi fatti. Tra quattro anni staremo ancora parlando del Disegno di legge sulle intercettazioni?
Alberto De Bellis
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