“Ci siamo limitati a incidere su aspetti meramente organizzativi che non hanno alcuna relazione, neppure indiretta, con l’esercizio della giurisdizione”. – Lo afferma Antonello Soro, Presidente dell’Autorità Garante per la privacy, in relazione all’apertura di una pratica del Csm sul provvedimento adottato dal Garante in materia di intercettazioni.
“Solo qualora avessimo dettato misure anche soltanto potenzialmente capaci di limitare l’esercizio della giurisdizione sarebbe stato opportuno interpellare previamente e formalmente il Csm. Vorrei ricordare che non è in discussione, in alcun modo, l’autonomia e l’indipendenza della magistratura nell’esercizio della funzione giurisdizionale, ma, semmai, l’esigenza di garantire il diritto fondamentale alla protezione dei dati personali dei cittadini, sancito dalla disciplina comunitaria. Il Garante ha il dovere di tutelare questo diritto per disposizione della legge italiana e in coerenza con il diritto europeo. Naturalmente ho rappresentato al Vicepresidente Vietti la totale disponibilità per ogni utile confronto”.
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