Il carcere per chi pubblica intercettazioni prima dell’udienza filtro suona come un’intimidazione per i giornalisti. Lo dice Enzo Cheli, ex Presidente dell’Authority per le Tlc, al Messaggero.
“La misura della detenzione mi pare eccessiva rispetto al diritto all’informazione, che ha una tutela costituzionale. Si rischia – spiega – di creare una sorta di intimidazione nei confronti di chi esercita la professione dell’informazione. Aggiungerei che le intercettazioni pubblicate sono solo irrilevanti ma non coperte da segreto istruttorio, quel tipo di sanzione penale non appare solo sproporzionata, ma anche ingiustificata”. (TMNews)
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