”E’ molto grave che su norme di rango costituzionale come giustizia e informazione il governo faccia questa scelta”. Così il segretario confederale della Cgil, Fulvio Fammoni, commenta la decisione del governo di porre al Senato la questione di fiducia sul ddl intercettazioni. Il dirigente sindacale fa sapere che ”su norme di questa importanza, che i principali costituzionalisti italiani non giudicano legittime, non si può arretrare: la maggioranza parlamentare può approvare una legge sbagliata a colpi di fiducia ma l’iniziativa di protesta non si fermerà ed è indispensabile annunciare al più presto le tappe ulteriori di questa mobilitazione, che metta in rete le tantissime iniziative esistenti, che preveda date e modalità di una grande manifestazione nazionale”. Una reazione, conclude Fammoni, ”immediata e assieme un programma di più largo respiro di questa iniziativa per la legalità e l’informazione libera che dia l’appoggio necessario agli operatori della sicurezza, ai magistrati e ai giornalisti direttamente impegnati in prima fila e che confermi che questo epilogo non e’ accettabile”.
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