Ieri il governo ha presentato il suo emendamento al ddl intercettazioni nel quale si afferma che, nel corso di indagini, l’obbligo del segreto per le intercettazioni ‘cade’ ogni qual volta ne sia stata valutata la rilevanza. Viene inserita la previsione secondo la quale la documentazione e gli atti relativi alle intercettazioni sono coperti da segreto fino al momento della cosiddetta ‘udienza-filtro’. In questo momento del processo, infatti, si selezionano le intercettazioni depositate dal Pm e si escludono quelle relative a fatti, circostanze o persone estranee alle indagini. Stabilito questo principio, il governo propone quindi di sopprimere tutta quella parte del testo nel quale si prevede il divieto di pubblicazione delle intercettazioni sino alla conclusione delle indagini. Le intercettazioni, comunque, secondo quanto si legge nel testo messo a punto dal governo, sono sempre coperte dal segreto fino a quando le parti non ne vengano a conoscenza.
Nell’emendamento sono poi indicate tutte le modalità tecniche per selezionare le intercettazioni rilevanti e si stabilisce il divieto di trascrivere parti di conversazioni che riguardano fatti, circostanze o persone estranee alle indagini. Giudice e Pm potranno poi disporre, con decreto motivato, l’obbligo del segreto, quando il contenuto delle conversazioni trascritte potrà ledere la riservatezza delle persone coinvolte. I difensori potranno estrarre copia delle trascrizioni e potranno trasferire le registrazioni su un supporto informatico.
Si stabilisce, infine, che, dopo la conclusione delle indagini preliminari, nell’udienza preliminare e nel dibattimento, il giudice potrà sempre disporre su richiesta delle parti o anche d’ufficio l’esame dei verbali e l’ascolto delle registrazioni custodite nell’archivio riservato e potrà acquisire con ordinanza le intercettazioni in precedenza ritenute prive di rilevanza.
Massimo De Bellis
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Giurisprudenza INTERCETTAZIONI/ CADE L’OBBLIGO DEL SEGRETO PER QUELLE ‘RILEVANTI’: ECCO L’EMENDAMENTO DEL GOVERNO