In vista della maratona notturna che al Senato dovrebbe portare al varo delle nuove norme sulle intercettazioni, il Pdl cerca di fare quadrato mentre i finiani tengono il punto sulla loro richiesta di modifiche ed il no alla fiducia. Il deputato finiano del Pdl Fabio Granata ha chiesto che il Senato torni al testo sulle intercettazioni approvato un anno fa dalla Camera sia per la parte che riguardava la mafia che per quella riferita alla libertà di stampa. Se tutto questo non viene ripristinato, afferma Granata, “il testo è inaccettabile. Ma Fini ha già detto che alla Camera se ne ridiscuterà. Abbiamo chiesto che non sia messa la fiducia”. L’appuntamento comunque rimane fissato per questa sera alle 21,15, al Senato in commissione Giustizia.
“Sulle intercettazioni – scrive in una nota il Vicecapogruppo dei deputati Pdl Italo Bocchino- sta emergendo la necessità di sposare la linea della prudenza e della mediazione, tornando all’equilibrato testo che fu varato dalla Camera. E’ opportuno sgombrare presto il campo da alcune previsioni che minano alla radice la tenuta del provvedimento, come il divieto di pubblicazione per riassunto degli atti e le megamulte agli editori”.
L’opposizione intanto si mobilita per la battaglia parlamentare. Il Pd ha già annunciato pratiche ostruzionistiche e il ricorso in sede Ue. E oggi il popolo viola ha in programma un appuntamento pubblico a Roma. Il governo, intanto, attraverso il ministro della Giustizia Angelino Alfano ribadisce la necessità di evitare “uno stato di polizia pur di intercettare tutti”.
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