In una lettera congiunta inviata il 9 luglio al ministro per la Cultura svedese, l’Enpa, l’associazione europea degli editori di quotidiani, la Federazione italiana editori giornali e l’Uvdt, l’associazione ceca degli editori, «si appellano alle istituzioni comunitarie al fine di evitare i rischi di una eccessiva ed ingiustificata restrizione del diritto di cronaca».
I pericoli per la libertà di stampa derivano «da due analoghi provvedimenti legislativi in materia di intercettazioni telefoniche: l’uno, nella Repubblica Ceca, approvato nello scorso aprile è già legge; l’altro, in Italia, è attualmente in discussione al Senato».
«Evidenziando i principali profili di criticità – si legge in una nota della Fieg – delle due riforme in esame, gli editori europei chiedono al governo svedese – che dal primo luglio detiene la presidenza di turno dell’Unione europea – di inserire al più presto il tema della libertà di stampa nell’agenda del Consiglio europeo e di valutare l’opportunità di un official statement in difesa della libertà di stampa che ammonisca espressamente la legge in vigore nella Repubblica ceca e il disegno di legge italiano».
(Dalla rassegna stampa ccestudio.it)
Alla conferenza di fine, anzi ormai di inizio anno, Giorgia Meloni parla del suo rapporto…
L’Usigrai va a congresso e non perde occasione di punzecchiare governo, politica e i vertici…
Ieri pomeriggio un volo proveniente da Teheran ha riportato in Italia Cecilia Sala, la giornalista…
A proposito di libertà di stampa e nuovi padroni del vapore, sentite questa: il Washington…
Il passo indietro di Mark Zuckerberg dimostra che, in fondo, nemmeno i giganti del web…
Dalle macchine all'algoritmo: John Elkann è stato nominato nuovo membro del cda di Meta. Che…