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Integrazione tra Corriere della Sera e Stampa?

Rcs balza fino a +8,48% a 1,74 euro dopo la notizia dell’addio dei soci al patto di sindacato che vincolava il possesso dell’editore delCorriere della Sera. Molto alti gli scambi, per oltre 1 milione di pezzi, a fronte di una media giornaliera di 3,6 milioni di pezzi. Verso metà mattinata, le quotazioni avanzano +3% circa”I partecipanti hanno condiviso la ferma convinzione che una gestione e una governance efficiente, altamente responsabile, non richiedano più il tipo di collaborazione assicurata dal patto ora in scadenza – si legge – e pertanto hanno convenuto che il patto non venga ulteriormente rinnovato e cessi anticipatamente con la formalizzazione del relativo addendum che avverrà presumibilmente entro la fine del corrente mese”.Stando a quanto riporta il sito del Corriere della Sera, il primo socio singolo di Rcs è Fiat con poco più del 20% del capitale, seguito tra gli altri da Mediobanca (14%), Fonsai-Unipol (5,439%), che aveva già annunciato l’uscita dal sindacato di blocco, Pirelli (5,420%), Intesa Sanpaolo (5,097%), Italmobiliare (3,824%), Mittel (1,326%). Fuori dal patto , Diego Della Valle possiede l’8,9% delle azioni. Urbano Cairo, azionista del La7, ha rilevato lo scorso luglio il 2,8%. Così il Fatto Quotidiano: “la notizia della fine dell’accordo tra gli azionisti arriva mentre si fanno sempre più insistenti le voci su un’integrazione tra il Corriere della Sera e La Stampa, che proprio la Fiat di John Elkann controlla al 100 per cento. Nei giorni scorsi, l’amministratore delegato di Rcs Pietro Scott Jovane non ha confermato né smentito l’ipotesi.Un’ipotesi supportata dal fatto che Raffaella Papa, direttore delle funzioni centrali dell’editrice La Stampa, si sta trasferendo proprio a Rcs Mediagroup, dove assumerà l’incarico di direttore centrale.

I partecipanti al patto si dicono convinti che “Rcs Mediagroup, in una fase congiunturale difficile e di profonda trasformazione del settore, goda di stabilità e fruisca di un forte sostegno da parte dell’azionariato tutto nel perseguire gli obiettivi del piano industriale e finanziario adottato, nel quale si ribadisce piena fiducia”. “Unanime è pure la consapevolezza che la salvaguardia e il potenziamento della tradizione di autorevolezza e professionalità dei brand sono condizione per uno sviluppo in tutte le declinazioni delle attività digitali e della multimedialità”. Nella nota è contenuto un riferimento al Corriere della Sera: “In questo contesto si iscrive pure l’importanza della continuità, stabilità e indipendenza della gestione editoriale e della conduzione della maggior testata.

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