“I lavoratori dipendenti, pubblici o privati, devono versare, alla gestione pensionistica alla quale sono iscritti, un’aliquota aggiuntiva dell’1% sulle quote eccedenti il limite della prima fascia di retribuzione pensionabile”. Lo ha riferito nei giorni scorsi una nota dell’Inps che, a proposito, ha evidenziato come, a stabilire questo regime siano gli effetti delle norme contenute all’interno del decreto-legge 384 del 19 settembre 1992.
Ciò comporterà “per i giornalisti professionisti, pubblicisti e praticanti titolari di un rapporto di lavoro subordinato di natura giornalistica”, che “la fascia retributiva annua, oltre la quale deve essere corrisposta l’aliquota aggiuntiva dell’1 per cento, è determinata nel minimo retributivo contrattuale del redattore ordinario”. Un messaggio Inps redatto il messaggio 19 settembre 2022, il numero 3418, “specifica la retribuzione di riferimento e fornisce le istruzioni operative per l’applicazione del contributo aggiuntivo in relazione ai giornalisti professionisti, pubblicisti e praticanti titolari di un rapporto di lavoro subordinato di natura giornalistica nel corso del 2022”.
Si tratta, come si legge proprio all’interno della circolare Inps, di “un’aliquota aggiuntiva a carico del lavoratore, nella misura di un punto percentuale, sulle quote eccedenti il limite della prima fascia di retribuzione pensionabile. Il predetto contributo aggiuntivo è dovuto nei casi in cui il regime pensionistico di iscrizione preveda aliquote contributive a carico del lavoratore inferiori al 10%”.
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