Inpgi, equo compenso e direttiva Ue sul copyright: il sottosegretario all’Editoria Giuseppe Moles ha fatto il punto della situazione sui temi caldissimi dell’editoria e del mondo dell’informazione italiana durante il convegno “Stampa, etica e democrazia”, organizzato al Senato dalla senatrice di Forza Italia Urania Papatheu e a cui ha preso parte nel pomeriggio di oggi.
Moles ha riannodato i fili del discorso e del dialogo con le associazioni di categoria, giornalisti ed editori, e ha confermato che il lavoro va avanti e che l’obiettivo sarà quello di approfittare del Pnrr per tentare di procedere a una riforma che aiuti il settore a tornare, finalmente, competitivo.
Per farlo, però, ci sono degli scogli da superare. Che non sono da poco. Il primo, sicuramente, riguarda la previdenza dei giornalisti e il futuro dell’Inpgi. L’Istituto versa in una condizione critica che, come solo qualche giorno fa ha rimarcato la presidente del Cda Marina Macelloni, sconta (insieme alla “povertà” delle casse) la crisi del giornalismo che si fa sentire, potente, sulla cassa di previdenza dei professionisti italiani.
A riguardo, Moles ha sottolineato che non è suo compito – o meglio non rientra tra le sue competenze – eppure s’è messo al lavoro per tentare di immaginare un futuro in sicurezza per l’Inpgi: “L’Inpgi non fa parte della mia delega, ma a cascata riguarda l’intero mondo della mia delega. Ho ascoltato tutte le parti coinvolte e ho raccolto criticità, opinioni e proposte che ho messo a disposizione del ministro Orlando, responsabile del tema. Credo però che ci sia la volontà di trovare una soluzione da parte di tutto il governo”.
Se il futuro fa paura, il presente non consola certo i giornalisti. Specialmente i più giovani. Costretti a barcamenarsi in una situazione di precarietà e povertà sempre più inaccettabile. Le sigle di categoria, da anni, si battono per l’istituzione di un complesso di norme che regolino il cosiddetto equo compenso. Un auspicato “salario minimo” per retribuire il lavoro giornalistico.
A tal proposito, Moles ha rilanciato: “E’ mia intenzione far ripartire il tavolo sull’equo compenso, riconvocarlo e presiederlo, per tornare ad avere un confronto a tutto campo. Vista la composizione del governo, che è di unità nazionale, forse ci sono anche le condizioni per fare su questi temi qualcosa nel medio e nel lungo periodo”.
Infine, un’altra questione cruciale che investe in primo luogo gli editori: il percorso normativo e parlamentare della cosiddetta direttiva Ue sul diritto d’autore. Una legge che è attesa con ansia. Da editori ma anche dai giornalisti, per ottenere, finalmente, più entrate e maggiori riconoscimenti dalle grandissime multinazionali del web sui contenuti pubblicati proprio in rete. A tal riguardo, il sottosegretario Giuseppe Moles ha spiegato: “Sto già lavorando su una serie di ipotesi per il recepimento dell’articolo 15 della direttiva Ue sul copyright che appena possibile sottoporrò agli altri ministri competenti e al presidente del Consiglio. Si attendono due sentenze della Corte Europea sugli articoli 15 e 17 che dovrebbero arrivare all’inizio di luglio. La direttiva per il copyright deve essere uno strumento per accompagnare il sistema senza danneggiare nessuno”.
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