L’idea di allargare la base contributiva e la platea dell’Inpgi a chi non è giornalista raccoglie adesioni anche nelle categorie professionali che al mondo della comunicazione sono estranee.
In prima battuta, il progetto Durigon ha raccolto l’ok di Stefano Poeta, presidente dell’Ente previdenziale pluricategoriale che comprende agronomi, chimici, forestali, fisici e geologi che spiega: “Sosteniamo la posizione del Sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon nell’appoggiare l’iniziativa dell’Inpgi per ampliare la platea dei propri iscritti con l’obiettivo di favorire l’individuazione di soluzioni che permettano di superare le difficoltà finanziarie dettate dalla crisi del mercato del lavoro”.
Ecco i motivi che generano il plauso: “Non crea oneri sul bilancio dello Stato ed evidenzia come gli Enti di previdenza, con la loro autonomia amministrativa, possano trovare soluzioni che non gravano sui cittadini italiani. Il nostro impegno – conclude Poeta – dovrà esser quello di lavorare, affinché lo stereotipo delle Casse di previdenza come impositori di inutili oneri economici venga rimpiazzato da misure che pongano rimedi agli effetti negativi della crisi dei settori lavorativi e delle frequenti interruzioni di reddito, che colpiscono soprattutto i professionisti più giovani”.
Ma non basta perché anche i commercialisti plaudono all’iniziativa contenuta nel “decretone”. Walter Anedda, responsabile della Cnpadpc che ha spiegato: “Plaudo alla presa di posizione assunta dal sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, volta ad appoggiare l’iniziativa dell’Inpgi (l’Istituto previdenziale dei giornalisti) di ampliare la platea dei propri iscritti, mostrando grande attenzione alla responsabilità dell’Ente di individuare soluzioni che permettano di superare le proprie difficoltà finanziarie derivanti dalla crisi del sistema editoriale”. E ancora: “Tale soluzione può esaltare la autonoma capacità del sistema previdenziale privato di garantire la sostenibilità di lungo termine senza dover pesare sui conti dello Stato, diversamente da quanto è accaduto per molti fondi previdenziali del settore pubblico”, si chiude la nota.
Anche i biologi dell’Enpab plaudono all’iniziativa. Per loro si tratta di “atto di “sensibilità e di conoscenza approfondita delle regole che governano il sistema delle Casse di previdenza, arriva dal sottosegretario Claudio Durigon, che appoggia la misura volta ad ampliare il numero dei professionisti iscritti all’Inpgi”.
Infine la presidentee dell’Enpab Tiziana Stallone chiosa: “grazie all’impegno della presidente dell’Inpgi Marina Macelloni, gli Enti potranno beneficiare della possibilità di attuare misure similari per i propri iscritti, collaborando insieme per facilitare l’ingresso nel mercato del lavoro dei giovani, individuando quelle sacche di professionisti che sfuggono alla tutela dei propri Enti previdenziali per le regole indotte dal mercato del lavoro, che affianca sempre più alla figura ‘classica’ del professionista identificato per l’attività svolta, la figura ‘nuova’ del professionista impegnato in attività più moderne, adeguate ai tempi, ma strettamente collegate alla sua primaria professionalità”.
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