INPGI: CONTI SOSTENIBILI PER 50 ANNI

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I conti dell’Inpgi sono sostenibili per almeno 50 anni. Lo sostiene il Bilancio tecnico-attuariale approvato il 12 settembre dal Consiglio di amministrazione dell’Inpgi.
Si tratta di una notizia importante che farà tirare un sospiro di sollievo ai giornalisti italiani. Come si ricorderà il governo, e in particolare il ministro del Welfare Elsa Fornero, avevano imposto a tutte le casse privatizzate uno “stress test” per dimostrare la sostenibilità dei propri conti lungo un arco di mezzo secolo.

Le casse che non dovessero riuscire a produrre un bilancio del genere passeranno immediatamente al sistema pensionistico contributivo. In più, ai pensionati di quelle casse verrà trattenuto l’1% per due anni a partire dal primo gennaio 2012. Non basta: secondo molti commentatori, negli auspici del governo l’insuccesso nella presentazione dei bilanci attuariali a 50 anni potrebbe essere propedeutico alla creazione di un SuperInps nel quale far convergere gli iscritti, ma soprattutto gli ingenti patrimoni, delle casse privatizzate.

Come si diceva, l’Inpgi ha scongiurato queste evenienza. Il bilancio del nostro istituto e quello delle altre casse verrà depositato al ministero entro il 30 settembre e dopo trenta giorni ci dovrebbe il via libera del ministero.

Vediamo in sintesi quali sono le conclusioni del bilancio tecnico-attuariale approvato ieri.

La Relazione contiene gli esiti della verifica attuariale richiesta dal Ministero del Lavoro ai sensi dell’art. 24 comma 24 del DL 6.12.2011 (convertito dalla legge 214 del 22.12.2011); la verifica è finalizzata a comprendere la tenuta degli Istituti e delle Casse di Previdenza in un contesto di tassi di rendimento degli attivi particolarmente contenuti e poggia in gran parte su basi tecniche (sia demografiche che economico-finanziarie) indicate espressamente dal ministero (tra le basi demografiche val la pena ricordare in primis la dinamica dell’occupazione che è posta pari a quella generale del paese indipendentemente dal settore di attività dell’Istituto).

In particolare le linee guida ministeriali hanno indicato la redditività da utilizzare nelle proiezioni in misura pari all’inflazione (2%) maggiorata di un punto percentuale; pertanto il tasso di rendimento che si è utilizzato nelle valutazioni attuariali è risultato pari al 3% effettivo annuo per tutto il cinquantennio 2011-2060.

Lo scopo dell’analisi attuariale è, per usare le parole del ministero, la “verifica dell’equilibrio tra entrate contributive e spesa per prestazioni in un arco temporale di cinquanta anni, tenendo conto dell’andamento tendenziale nel periodo di riferimento, potendo eventuali disavanzi annuali, comunque di natura contingente e di durata limitata, essere compensati mediante i rendimenti annuali del patrimonio”.

Interpretando il termine “equilibrio” nel senso più restrittivo possibile (ovvero la copertura delle prestazioni dell’anno con i contributi che affluiscono nell’anno medesimo all’Istituto facendo ricorso eventualmente ai rendimenti dell’esercizio) per quanto riguarda INPGI, gli esiti della verifica mostrano che:

– Il Saldo Corrente (contributi più rendimenti al 3% meno prestazioni) è sempre positivo in tutto il cinquantennio di proiezione.

– Il Saldo Previdenziale (contributi meno prestazioni) è negativo dal 2024 al 2039; l’incidenza relativamente al patrimonio dell’Istituto è comunque ridottissima: in termini percentuali nel periodo di negatività il valore medio del rapporto tra Saldo Previdenziale e Patrimonio atteso è pari a -1,2%.

Pertanto l’INPGI, in base al set di ipotesi demografiche ed economico-finanziarie fornite dal Ministero del Lavoro e adottate nelle valutazioni, risponde alle prescrizioni dei Ministeri Vigilanti in quanto utilizza solo per un numero minoritario di anni i rendimenti del patrimonio per coprire il (contenuto) delta negativo tra contribuzioni e prestazioni; a questo si aggiunge una tendenzialità di fondo particolarmente virtuosa in quanto il patrimonio è comunque sempre crescente in tutto il cinquantennio di simulazione e l’indice di Garanzia chiude in forte crescita il periodo di proiezione (ad un livello pari a 1,28 che è sensibilmente superiore all’unità che è il limite minimo).

Le dinamiche dei due saldi (Previdenziale e Corrente) si inseriscono, come anticipato nei commenti al paragrafo 6, in un contesto nel quale:

– il patrimonio dell’Istituto è sempre crescente; questa dinamica è ovviamente il presidio più rilevante che iscritti possono vantare ed è ottenuto già con le ipotesi “ministeriali” di rendimento plafonate al 3% annuo.

– l’Indice di Garanzia rimane stabilmente a livelli “solidi” che testimoniano l’incisività del percorso di riforme iniziato da tempo dall’Istituto e concluso con la Riforma 2011;

– l’Indice di Garanzia chiude il periodo di simulazione in forte crescita al livello di 1,28 nonostante le ipotesi di rendimento particolarmente prudenziali richieste dal Ministero.

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