Ci siamo, entra nella fase operativa il passaggio dell’Inpgi all’interno dell’Inps. L’altro giorno si è tenuta la prima riunione tra i presidenti dei due istituti di previdenza sociale, Tridico per l’Inps e Macelloni per l’Inpgi. Accanto a loro, i funzionari e i direttori generali di Inps e Inpgi. Obiettivo sarà concludere le operazioni entro il termine previsto a luglio del 2022. La notizia è stata diffusa dall’Inps in una nota che ha celebrato l’avvio delle operazioni che porteranno all’ingresso dell’istituto di previdenza dei giornalisti all’interno dell’Istituto nazionale della previdenza sociale. La nota è stata condivisa anche dall’Inpgi.
“In un clima di fattivo dialogo e collaborazione”, hanno assicurato le parti, “sono stati individuati i principali ambiti di scambio di informazioni e una scaletta di incontri tra le strutture”. In particolare, già dalla prossima settimana si affronteranno aspetti gestionali e tecnici tra tutte le direzioni centrali Inps interessate e gli uffici dell’Inpgi. Sempre secondo le note ufficiali, il primo incontro è stato seguito e accolto con “soddisfazione” dai partecipanti “per il comune impegno alla costruzione di un percorso lineare ed efficace che, con il dispiegamento delle competenze e dell’esperienza dei componenti di entrambi gli enti, permetta la corretta tutela delle garanzie degli iscritti e una sostanziale continuità dei servizi”.
Intanto il consiglio d’amministrazione dell’Inpgi ha ritenuto opportuno di “sospendere temporaneamente l’applicazione delle nuove misure riguardanti il regime previdenziale della gestione sostitutiva dell’Ago”. Le nuove regole introdotte prevedevano, in particolare: “un contributo aggiuntivo a carico dei giornalisti attivi alle dipendenze, per un periodo di cinque anni, pari all’1% della retribuzione imponibile a fini previdenziali che concorre ad incrementare il montante contributivo individuale. Un contributo a carico dei giornalisti e dei superstiti titolari di un trattamento pensionistico erogato dalla gestione sostitutiva dell’Ago, consistente nel prelievo dell’1% della pensione annua lorda, sempre per un quinquennio”.
E dunque: “la rimodulazione del limite di reddito cumulabile con la pensione (dal 2022 riduzione della franchigia da 22.514,23 euro a 5.000 euro) e gli abbattimenti percentuali del 3% su base annua per le pensioni di anzianità liquidate con requisiti inferiori a quelli stabiliti per la pensione anticipata Inps. Oltre alla sospensione delle nuove istanze di talune prestazioni facoltative (assegno di superinvalidità, ricoveri in case di riposo, sussidi)”.
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