Le cose si mettono male per il re dei motori di ricerca, e il caso scoppia proprio in Inghilterra dove Google ha ricevuto pubblicamente l’appoggio del premier Cameron e del cancelliere Osborne. Secondo l’inchiesta pubblicata oggi sul Sunday Times, Google è riuscito a non pagare oltre 3 miliardi (circa3,5 miliardi di euro) di sterline di tasse in Inghilterra e in altri paesi negli ultimi 5 anni, grazie ad un’elaborata rete societaria che sfrutta diverse giurisdizioni, tra cui Irlanda, Olanda e Regno Unito, per far finire gli introiti alle Bermuda. La società versa ogni anno nelle casse del Regno soltanto 3 milioni di sterline di tasse nonostante raccolga circa 2 miliardi di sterline in pubblicità.
La nuova inchiesta fa seguito a quella che, nel 2009, in Turchia, portò le autorità a richiedere a Google di pagare 71 milioni di lire turche (32 milioni di euro) per aver aggirato la normativa fiscale di Ankara. In quel caso Google rivendicò il rispetto delle leggi di tutti i paesi in cui opera, compresa la Turchia, grazie al fatto che le sedi europee in realtà sarebbero filiali della sede centrale, con sede in Irlanda, a Dublino, paese con una fiscalità di vantaggio rispetto ad altri stati europei.
Massimo De Bellis
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