Entro il 4 dicembre si attende la proposta Fieg sull’informatizzazione rete. Già fissati obblighi reciproci tra editori e edicolanti, prevista la creazione di un Osservatorio per monitorare il funzionamento del processo
Un incontro tra sindacati, governo e editori delinea il percorso dell’informatizzazione delle reti di vendita della stampa italiana. Dalla riunione tenutasi presso il Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria emerge la necessità che la Fieg, la Federazione Italiana degli Editori di Giornali, avanzi una proposta che contenga le linee guida entro il 4 dicembre.
La strada da seguire dovrà prevedere una informatizzazione condivisa e la bozza sarà esaminata sia dai sindacati, che formuleranno le osservazioni di merito su cui poi il governo dovrà predisporre una proposta ragionata. La discussione sul tema dovrebbe aprirsi in una prossima riunione fissata per il 22 dicembre. “Il punto fondamentale dell’accordo – si legge sul sito della Fieg – è la proposta di sostituire, per l’apertura delle edicole, il sistema di autorizzazione comunale attualmente vigente con un sistema basato sulla semplice comunicazione da parte dell’esercente”.
L’accordo propone l’istituzione di un Osservatorio (composto da tutti i soggetti in campo) che monitori la rete di vendita nell’ottica dell’espansione del mercato editoriale e prevede una serie di obblighi reciproci per editori e rivenditori:
- l’obbligo per gli edicolanti di porre in vendita tutte le testate che vengono immesse nel circuito distributivo
- l’obbligo per gli editori di praticare lo stesso prezzo di vendita al pubblico senza alcuna diversificazione in relazione ai soggetti che effettuano la rivendita
- l’obbligo per gli editori di praticare le stesse condizioni economiche per tutti i punti di vendita
- l’obbligo per gli edicolanti di non abbinare ai prodotti editoriali prodotti commerciali che non siano quelli offerti dagli editori ed ai prezzi indicati dagli stessi
Intesa anche sulla possibilità per le edicole di allargare l’ambito merceologico in modo da poter allargare il pubblico delle rivendite.
“Solo su un punto – rileva ancora la Fieg – si è registrata una divergenza di vedute: quello delle modalità di fissazione dei limiti di espansione della rete di vendita. Sia Fieg che edicolanti convengono sulla opportunità di affidare alle Regioni la determinazione concreta dell’espansione della rete di vendita all’interno di un minimo e di un massimo prefissato. Mentre per la Fieg dovrebbe però essere la legge stessa a fissare il limite di espansione tra un minimo del 10% ed un massimo del 20% per i prossimi cinque anni per le organizzazioni sindacali i termini quantitativi e temporali della espansione dovrebbero essere indicati dal governo secondo le indicazioni dell’Osservatorio”.
Sinagi, Snag e Usiagi fanno sapere, dal canto loro, che nel corso della riunione è stato confermato che “il sistema di informatizzazione dovrà essere unico e finalizzato a tracciare su base nazionale le copie vendute, cercando di federare, per quanto possibile, gli attuali sistemi gestionali”. Soddisfazione da parte del presidente di Snag Confcommercio, Armando Abbiati, soprattutto “per il ruolo assunto dal governo, che nel corso di questo incontro ha ribadito l’intenzione di ottenere un progetto di informatizzazione realmente condiviso. Ciò al fine di trovare una soluzione che possa soddisfare tutto il settore, e che non comporti oneri per i rivenditori di giornali che quotidianamente si adoperano per fornire dati reali di vendita e di resa dei prodotti editoriali. Il Sindacato Nazionale Autonomo Giornalai, inoltre, accoglie con favore la volontà del governo di aumentare il tetto massimo stabilito da dieci a tredici milioni di euro, per il credito di imposta del biennio 2016-2017”.
Tema fondamentale per le organizzazioni sindacali è che questo percorso verso una maggiore informatizzazione avvenga a costo zero per i punti vendita che già sono gravati di grandi oneri gestionali nell’attività di tracciatura delle copie. Altro punto fondamentale, segnalano ancora i sindacati, è che questo processo sia volto a garantire ai punti vendita idonee forniture.