Mario Valducci, presidente della Commissione Trasporti e Telecomunicazioni della Camera, ha annunciato l’apertura di un’indagine conoscitiva sullo stato delle telecomunicazioni in Italia e sulle prospettive delle nuove reti. L’iniziativa intende fotografare un settore dalle forti eccellenze ma anche dalle gravi criticità, ma soprattutto si propone di spronare il Parlamento affinché giungano proposte di ampio respiro a supporto dell’azione del governo, spesso costretta sui binari stretti delle mille emergenze.
Sul futuro delle reti avanzate di telecomunicazioni si giocano la capacità delle imprese italiane di essere competitive nello scenario internazionale e l’opportunità dei cittadini di poter fruire di servizi innovativi. In questo senso, le nuove reti possono costituire un’opportunità importante anche per una pubblica amministrazione che vuole rinnovarsi e relazionarsi in maniera nuova con i cittadini. Tlc e It possono dare un supporto significativo alla crescita del Pil.
L’indagine sarà a largo spettro e punterà i fari anche su quel che avviene all’estero: si approfitterà dell’esperienza e del patrimonio di conoscenze di tanti italiani che hanno avuto successo fuori Italia, a partire da Vittorio Colao e da Francesco Caio. L’indagine culminerà in una relazione strategica da cui emerga dove andare su temi come fibra ottica, rame, Wi.Max, Wi.Fi., Lte, satellite, nuovi servizi digitali.
Sul decreto legge finanziario, Mario Valducci afferma: “rilancia gli investimenti in larga banda. La ritengo una scelta importante. Si tratta delle reti del futuro. Bisogna però cercare di utilizzare queste risorse al meglio, senza sprechi ma intervenendo dove è veramente utile e prioritario. Non sempre lo si è fatto in passato. Mi pare importante sottolineare che oltre a risorse consistenti, si sono previsti interventi normativi che consentono di rendere più rapida la posa delle nuove reti. Nel Paese dei mille ostacoli e delle mille frammentazioni, è l’affermazione che se c’è un interesse generale superiore, quello individuale, pur con i giusti indennizzi, viene meno. L’alternativa è la paralisi”.
Per quanto riguarda l’Agcom, secondo Valducci “il suo è un ruolo importante, però è nata dodici anni fa, quanto Telecom Italia non era ancora stata privatizzata. Oggi il mondo è cambiato drasticamente. Forse è arrivato il momento di chiederci quali caratteristiche, funzioni, compiti, organizzazione l’Agcom debba avere, come del resto le altre autorità”.
Nella Commissione Trasporti passerà anche il tema dello switch off al digitale terrestre. “La sfida è aperta. In Sardegna e Val D’Aosta c’è stata la sostanziale gratuità dei decoder. Nel resto d’Italia non sarà possibile. Nasce il problema di come assicurare la fruibilità del servizio alle famiglie più povere e di come convincere gli altri a comprare il decoder. Il vero traino non potrà venire che dalla capacità delle aziende televisive di offrire contenuti innovativi ed interessanti: per la TV digitale, ma anche per gli altri device. Non lo richiede tanto il digitale terrestre, quanto l’evoluzione del business della TV. La vera sfida di Rai e Mediaset è diventare produttori di contenuti. Si gioca lì la loro capacità di essere competitivi a livello nazionale e internazionale”.
Vincenza Petta
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