INDAGINE AL CORECOM CAMPANIA. LA PROCURA VA AVANTI, COSA FARÀ L’AGCOM?

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Ci sono nuovi ed importanti sviluppi sull’inchiesta aperta a causa di presunte irregolarità legate alla nomina dei nuovi componenti del Co.Re.Com. Campania. Tutto è partito dalla denuncia di Remigio Del Grosso, segretario nazionale delle Lega consumatori delle Acli. Adesso Emanuela Romano e Andrea Palumbo dovranno difendersi dalla accuse di “false attestazioni a pubblico ufficiale”, un reato di non poco conto se si pensa – come sottolinea lo stesso Del Grosso in un’intervista – che i due andranno a ricoprire proprio una carica nella pubblica amministrazione.
I metodi di selezione dei componenti del Comitato Regionale per le Comunicazioni sono abbastanza nebulosi. La legge regionale n. 9 del 2002, che istituisce il Co.Re.Com., dice soltanto che i nove componenti, compreso il Presidente, vengono “scelti tra persone in possesso dei necessari requisiti di competenza ed esperienza nel settore della comunicazione, nei suoi aspetti culturali, giuridici, economici e tecnologici, documentati ed appositamente valutati”. L’unica cosa chiara sono le “incompatibilità”, elencate nell’articolo 4 della legge e riportate anche nel bando emesso dalla Regione e pubblicato sul Burc n. 58 del 23 agosto 2010. Ma nonostante ciò, tra i 9 candidati votati e nominato dai consiglieri regionali, ci sono un assessore ai servizi sociali al comune di Castellammare di Stabia ed un consulente di direzione azienda, marketing e sviluppo del gruppo di emittenti televisive Tele A, Tele A+ e TvCapital. Se Emanuela Romano non avesse presentato le dimissioni da assessore successivamente all’elezione a componente del Co.Re.Com. e se Andrea Palumbo non avesse indicato la sua attività di consulenza nel curriculum inviato per il concorso, la questione non sarebbe mai venuta fuori. Del Grosso, infatti, aveva chiesto di accedere agli atti e ai documenti relativi alla procedura di nomina ma si era visto rispondere picche, aveva perciò potuto soltanto visionare i curricula di tutti i candidati e così aveva scoperto le evidenti incompatibilità.
Del Grosso si aspetta che venga fatta chiarezza su tutte le irregolarità legate al caso, anche sulla eventuale illegittimità della decisione presa da «alcuni consiglieri» di escludere tutti i candidati non residenti in Campania, cosa che avrebbe, poi, determinato l’esclusione della sua stessa candidatura. Ma Del Grosso si aspetta anche un intervento dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, quanto meno un’acquisizione degli atti per avviare una verifica. Un atto più che dovuto visto che il Co.Re.Com. è un organo dell’Autorità e che svolge funzioni da essa delegate. Funzioni che vengono ampliate sempre più ma svolte in assenza di qualsiasi «indirizzo».
Fabiana Cammarano

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