Buone notizie sul fronte della raccolta pubblicitaria dove si conferma il trend positivo già registrato a gennaio di quest’anno quando la stessa Nielsen rilevò una crescita pari al 3,5% e, in misura ancora più evidente, nel mese di aprile, periodo in cui il gettito aumentò del 6,1%.
Comparando i dati dei primi 5 mesi del 2016 con quelli dello stesso periodo dell’anno precedente, si può notare che gli investimenti in Italia sono incrementati del 2,7% con un picco del 4,3% se vengono sommati gli introiti legati al digitale, un segmento di mercato non ancora incluso nel sondaggio ma con ottime potenzialità di crescita.
Sembra infatti, molto appetibile per gli inserzionisti la vasta platea degli internauti che, stando agli ultimi dati diffusi da Audiweb, nel mese di maggio hanno raggiunto i 28,3 milioni di italiani connessi.
Tornando all’inchiesta Nielsen, grande soddisfazione è stata espressa da Alberto Dal Sasso, Advertising Information Service Business Director, che prevede stime ancora al rialzo per i mesi di giugno e luglio grazie agli ultimi Europei di calcio, un evento catalizzatore che certamente avrà contribuito ad aumentare gli annunci pubblicitari.
Nonostante l’esito positivo della ricerca, emergono dati non omogenei in base ai diversi settori analizzati. E più precisamente: + 5% per la tv, + 2% la radio (+1,2% solo nel mese di maggio), + 8% per il web che, grazie a search e social, annulla il -1,9% inizialmente rilevato.
Bene anche il cinema (+18,6%) e il transit (+9,3%). In calo l’out of home tv (-10,1%) e soprattutto la carta stampata che da gennaio a maggio fa registrare una perdita complessiva del 4,7% % per i quotidiani (-10,6% nel mese di maggio) e del -3,6% per i periodici (-10,1 a maggio).
Escludendo i giornali, l’apprezzamento sui dati Nielsen è arrivato anche da Lorenzo Sassoli de Bianchi dell’ Upa, l’associazione italiana di riferimento degli investitori pubblicitari. Secondo il Presidente Upa, infatti, l’attuale crescita dell’advertising è pari a 4 volte il pil nazionale e ci sono buone possibilità che entro la fine di quest’anno si possa chiudere il 2016 con un incremento medio molto vicino al 4%.
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