Il bando della Regione Toscana ha aggiudicato i lavori per le zone non ancora coperte dalla banda larga. Il “gap” riguarda circa 415.000 persone e 30.000 aziende. Si tratta soprattutto di aree rurali o montane, scarsamente popolate. Aree poco remunerative per gli investimenti e per questo escluse dal mercato. La Regione è intervenuta nell’ambito di un programma che prevede uno stanziamento complessivo di circa 20 milioni di euro, ed è stata la prima regione italiana a aver notificato un intervento in questa direzione alla Commissione europea e ad aver ottenuto il via libera comunitario sugli obiettivi e sulle procedure adottate.
Tra le società che hanno presentato le loro offerte sono risultate vincitrici la Telecom per Grosseto, Siena e Prato, la Nettare per Pisa e Livorno, l’Eutelia per Arezzo, Lucca, Massa Carrara e Pistoia, e un raggruppamento con capofila Publicom e Agescom per il circondario Empolese Val d’Elsa.
L’obiettivo, secondo il vicepresidente della Regione, Federico Gelli, e Enrico Del Re, del Cnit (Consorzio nazionale interuniversitario per le telecomunicazioni) è “di dare a tutti i cittadini toscani le stesse opportunità in termini di accesso all’informazione, in modo che possano usufruire di servizi sempre più importanti per la competitività economica come l’e-government, l’e-learning, l’e-business, l’e-health, l’e-commerce”.
Fabiana Cammarano
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