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In relazione alla regolarità nel versamento dei contributi previdenziali ricordiamo che con l’entrata in vigore del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70, la stessa non è più da intendersi come requisito per l’accesso ai contributi. Pertanto, il mancato possesso della regolarità al 30 settembre 2021 non comporta la decadenza dal diritto per i contributi relativi all’esercizio 2020.
Segnaliamo, al contempo, che ai sensi del sesto comma dell’articolo 11 del medesimo decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70, la regolarità nel versamento dei contributi previdenziali e la verifica dell’inesistenza di cartelle di pagamento scadute per cartelle esattoriali superiori ai 5.000,00 euro è condizione per l’erogazione del contributo.
In altri termini, una volta conclusa con esito positivo l’attività istruttoria, il Dipartimento procederà al pagamento solo dopo aver acquisito il riscontro positivo da parte degli enti previdenziali e dall’Agenzia per la riscossione. Eventuali inadempimenti non generano la decadenza dal diritto alla percezione del contributo, ma l’impossibilità da parte dell’Ente di procedere all’erogazione.
In relazione alla data di interrogazione, è pacifico che non si può individuare una data precisa, attesa la necessità da parte del Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria di completare l’attività istruttoria anche per la determinazione del contributo spettante alle singole imprese sulla base della documentazione da presentare entro il termine del prossimo 30 settembre 2021.
Ma appare evidente la necessità di adoperarsi sin da subito per essere in regola con gli enti previdenziali e di verificare l’eventuale presenza di cartelle esattoriali scadute in modo da evitare ritardi nell’erogazione dei contributi.
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