Non è un bel periodo per l’editoria. E lo confermano anche i dati dell’Osservatorio sulle Comunicazioni.
Ieri l’Agcom ha diffuso i numeri che confermano il calo dei giornali: su base annua, il conto complessivo di copie cartacee e digitali fa registrare l’ennesimo tonfo che, su base percentuale, è pari al 14%. Una flessione che si fa disfatta se il confronto prende in considerazione un periodo più lungo. Il raffronto tra 2016 e 2020 fotografa la perdita del 37% delle copie complessive vendute dai principali editori che sono precipitate da 51,6 a 32,6 milioni. Si sono perse, in quattro anni, quasi venti milioni di copie.
Un gap che non è stato colmato dall’editoria digitale. O meglio, le copie digitali non sono riuscite a frenare l’emorragia e, addirittura, loro stesse sono in calo del 16%.
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