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IN ITALIA SI LEGGE POCO, ANCHE CON GLI EBOOK

Gli italiani restano un popolo che legge poco. Anche se gli ultimi dati Istat registrano un aumento rispetto all’anno scorso: un milione di italiani in più ha letto almeno un libro, nel nostro Paese i veri lettori, quelli che “divorano” 12 o più libri all’anno, sono ancora una ristretta minoranza (7,1 %). E la crisi del libro cartaceo non è equilibrata da un corretto sviluppo degli ebook su rete nazionale. In Italia il libro digitale è poco diffuso, con un valore percentuale inferiore allo 0,5 %. La Gran Bretagna, il paese europeo più avanzato, è al 3,7 %.

Lo sviluppo dell’editoria digitale è il tema principale della Buchmesse, in svolgimento a Francoforte. All’incontro “Ebooks around the world” BookRepublic, la più importante libreria online italiana su mercato digitale, ha presentato una panoramica sulla situazione globale dei dati di vendita. Dalla ricerca emerge che gli Stati Uniti viaggiano a velocità ben più elevate dei paesi Europei. Negli States si è registrato un incremento del + 160% relativamente al mercato digitale. Una crescita favorita dalla diminuzione dei prezzi degli ebook (40 % rispetto ad un anno fa) e incentivata dalla sperimentazione di nuovi modelli di business basati sull’interazione tra cliente e retailers online. La crescita dei mercati futuri dipende sia da un maggiore sfruttamento del social reading che da una proficua utilizzazione del self publishing, la tecnica che permette ad un autore di arrivare ad una pubblicazione in proprio, evitando i tradizionali canali dell’editoria classica.
La scarsa diffusione di Internet, la poca familiarità con il commercio di ebook, la presenza di grossi operatori a livello mondiale, sono alcuni dei fattori che limitano lo sviluppo del mercato digitale nei paesi Europei.

La situazione dell’Italia non migliora neppure se messa a confronto con quella degli altri stati d’Europa. Sono 20.000 i titoli disponibili nelle librerie digitali, una cifra irrisoria rispetto ai 400.000 che si possono trovare nelle librerie britanniche. Nel Bel Paese solo 700.000 persone possiedono un tablet contro i 2.100.000 utilizzatori del Regno Unito, mentre il numero di possessori di altri dispositivi di lettura ammonta a 200.000 a fronte di 1.600.000 detentori di e-readers in Gran Bretagna. Secondo Mike Shatzin, coordinatore dell’incontro, questo abisso quantitativo sarà colmato nella prossima decade, quando tutti leggeranno ebooks.

Nello Stivale l’utilizzo dei modelli statunitensi è osteggiato dall’atteggiamento conservatore di editori e agenti letterari. Riccardo Cavallero, numero uno della Mondadori, accusa la categoria degli agenti, criticandola per la mancata accettazione del ribasso superiore al 30 % del prezzo del libro digitale rispetto a quello cartaceo. Secondo gli esperti del settore, l’Italia dovrebbe raggiungere il 5-6 % di diffusione nel prossimo quinquennio con un’impennata nell’ultimo anno. C’è preoccupazione per la sorte delle librerie on-line indipendenti, che potrebbero essere distrutte dall’inserimento nel mercato dei grandi operatori (Apple, Google, Amazon). Cavallero ritiene che «le tre grandi aziende si spartiranno il 50% del mercato, il restante 50% sarà disponibile per chi saprà fare meglio».
Giuseppe Liucci

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