“In Italia la disinformazione russa è attiva da dieci anni”

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Vladimir Putin

Il presidente del Copasir Adolfo Urso: “Disinformazione russa? In Italia è attiva da dieci anni”. Intervistato da Repubblica, Urso lancia l’allarme mentre il suo partito, Fratelli d’Italia, propone la via italiana al Foreing Agents Act degli Stati Uniti, per regolamentare la presenza di lobbisti stranieri. Il destro è arrivato dalla polemica sorta dopo la pubblicazione della lista dei presunti influencer filorussi, da parte del Corriere della Sera.

La versione di Adolfo Urso, in un’intervista apparsa stamattina su Repubblica, svela quello di cui già si parlava ormai da tempo. La cosiddetta dottrina Gerasimov, la strategia del Cremlino per la guerra ibrida, passa innanzitutto dall’informazione. Anzi per la disinformazione, evidentemente considerata un’arma importante per la fazione russa. Il presidente del Copasir ha affermato: “La macchina di disinformazione è attiva da almeno dieci anni, peraltro è un elemento fondamentale della cosiddetta dottrina Gerasimov resa pubblica nel 2013, a ridosso della prima invasione russa dell’Ucraina”. Secondo il presidente del Copasir la macchina della disinformazione russa ha seguito l’agenda politica interna e internazionale, scandendo tempi e opinioni. Oggi è più forte che mai.

Per Urso: “Ha agito con efficacia durante la pandemia, come abbiano denunciato in un documento del maggio 2020, ovviamente è in campo ancor più oggi nel tentativo di condizionare le nostre scelte che sono fondamentali per la tenuta della difesa occidentale. Dobbiamo esserne consapevoli per aumentare la resilienza del Paese”. Infine il presidente del Copasir ha spiegato: “E’ stato notato che gli stessi social che propagavano notizie sulla inefficacia dei nostri vaccini a fronte del magico Sputnik hanno trasformato la loro ragion d’essere, nella stessa notte, nel difendere le ragioni del Cremlino sulla invasione dell’Ucraina. E’ bastato girare una chiave o se lei preferisce modificare l’algoritmo”.

Intanto dopo le polemiche di ieri, è giunta la solidarietà a Urso da parte del suo partito che ha lanciato una proposta per regolamentare chi è portatore di interessi stranieri in Italia. Il deputato Federico Mollicone ha affermato: “Solidarietà al presidente del Copasir Adolfo Urso l’attività del comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica è sempre stata nel perimetro della legge istitutiva, in un ruolo di garanzia e controllo delle attività dell’intelligence , gli agenti d’influenza sono uno strumento tipico dello spionaggio sovietico e russo”.

Quindi Mollicone ha continuato: “Nelle fonti documentali della commissione Impedian, dove ho avuto l’onore di lavorare con il compianto Enzo Fragalà, è persino riportata la classificazione degli “influencer”: opinionisti, giornalisti, politici, imprenditori che potessero dirottare l’opinione pubblica arruolati su base ideologica, materiale o su compromissione. Fa bene il Copasir a chiedere chiarezza, nella tutela del libero pensiero. Nella proposta di legge sul lobbying abbiamo proposto, in questo senso, un meccanismo di registrazione sul modello del Foreign Agents act statunitense, al fine di garantire la trasparenza e la legalità per chi porta avanti con tutta evidenza interessi stranieri”.

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