“Solo in Italia c’è il finanziamento dei giornali”, non è vero, anzi: il sostegno pubblico italiano alla stampa è il più basso di tutta Europa. È stata la più grande fake news degli ultimi anni e, finalmente, un documento ufficiale è arrivata a smentirla. In tutta Europa gli Stati sostengono, con misure dirette e indirette, i giornali. Altro che le chiacchiere che, puntualmente, arrivano a ingolfare i social e internet. E le ragioni, ben lontane da quelle sbandierate dai complottisti di ieri e di oggi, stanno alla base stessa della democrazia. Senza giornali, senza “controllori”, non c’è libertà e non ci possono essere diritti.
Il documento è stato diffuso nelle scorse ore dal dipartimento Editoria della presidenza del Consiglio. È stato il sottosegretario Giuseppe Moles a presentarlo. E lo ha fatto spiegando, appunto, le ragioni fondamentali e irrinunciabili che stanno alla base stessa della libertà di stampa. Diritti e pluralismo, che rappresentano il discrimine senza il quale una democrazia rischia di non essere più tale.
Moles, che ha scritto una prefazione importante al documento, ha dichiarato. “La lapidaria evidenza di questo concetto sembrerebbe non lasciare spazio a grandi dibattiti. Nondimeno in Italia negli ultimi tempi si è imposta una corrente di pensiero tesa a “delegittimare” le misure di sostegno pubblico al sistema dell’informazione, articolata essenzialmente su due diverse argomentazioni. Da un lato, che l’afflusso di risorse pubbliche al sistema editoriale rappresenterebbe un condizionamento per chi dovrebbe essere libero di svolgere la funzione di watch dog a tutela della democrazia e del pluralismo delle opinioni; dall’altro, che la spesa volta a sostenere il pluralismo dell’informazione non potrebbe essere considerata essenziale, in quanto estranea all’ambito tipico delle attività di carattere pubblicistico”.
Tutte fake news, appunto. “Qualche perplessità era già emersa una decina di anni fa, quando in uno studio condotto dall’Università di Oxford, mai pubblicato e tradotto in Italia, si poteva leggere che “…il totale del sostegno pubblico ai media, misurato in euro pro capite annuo, va da un massimo di 130,7 euro in Finlandia ad un minimo di 43,1 euro in Italia…”. E ancora. “Il dubbio si è ulteriormente rafforzato leggendo la classifica del World Press Freedom Index sulla libertà di stampa, che vede ai primi posti i Paesi del Nord Europa e, più in generale, l’Europa, in cui la presenza del sostegno pubblico ai giornali è forte ed articolata”.
C’è voluto qualche anno per smentire questa ignobile bugia, ma finalmente c’è un documento (ufficiale) che riporta ordine e verità. “In tale quadro, il Dipartimento dell’Informazione ed Editoria ha ritenuto suo compito fornire al dibattito elementi e dati che potessero renderlo consapevole ed informato. Nasce così l’idea di realizzare questa indagine comparativa, che sarà resa disponibile sul sito istituzionale per chiunque sia interessato ai suoi contenuti, perché l’informazione è qualcosa che contribuisce allo sviluppo delle opinioni ed è la base della conoscenza”.
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