I seguaci italiani del social network più gettonato nel mondo salgono ad una media mensile di 19milioni, di cui 5milioni risultano accedere al proprio account via cellulare. Questi i numeri riportati dal country manager di Facebook per il nostro Paese, Luca Colombo, durante l’incontro organizzato da Iab Italia “Dialogo con la Community come opportunità di business” tenutosi ieri a Roma. Anche l’età degli utenti sembra avanzare con un 35% rappresentato da iscritti con più di 35anni. “Facebook non è più una cosa da ragazzini” ha ribadito Colombo, mentre, a quanto pare, lo è sempre più di persone in cerca di nuovi potenziali clienti per le proprie attività di marketing aziendale. Il presidente di Iab Italia, Roberto Binaghi, ha infatti sottolineato come rispetto al 2010 gli investimenti in advertising online abbiano registrato un sostanziale incremento, attestandosi ad un +18% contro il +7,7% raccolto dalla radio, il +6% dalle tv ed il +1,4% dalle affissioni. I dati Iab parlano di un calo per la stampa così ripartito tra i quotidiani (-3,6%) ed i periodici (-5,4%). Ma il trend di crescita del settore risulta trainato dai motori di ricerca, essendo 24milioni gli italiani già attivi ogni mese sulle principali piattaforme di search engine, mentre 23milioni sono i navigatori nostrani che in media ogni 30giorni portano traffico ai social network. Si tratta di risultati che assumono la giusta dimensione una volta raffrontati con quelli prodotti dal quadro di valutazione reso noto ieri dalla Commissione Europea, riguardo gli obiettivi della Digital Agenda ad appena un anno dalla sua partenza. Gli schemi risultano positivi nel contesto europeo soprattutto riguardo l’uso di Internet che ha registrato livelli di penetrazione pari al 65% (su un obiettivo fissato per il 2015 del 75%), dove l’Italia si posiziona come first player nella telefonia mobile e nell’unbundling insieme a Regno Unito, Francia, Germania e Spagna. Un dato che diviene interessante alla luce del numero degli utenti italiani attivi su banda larga mobile (compresi gli smartphone) che è quasi raddoppiato arrivando a 17milioni nel gennaio 2011. Promettenti sono le proiezioni del business con l’84% delle imprese collegate alla banda larga fissa e wireless. Eppure meno positivi rimangono i dati associati all’uso regolare di Internet da parte degli utenti che si aggira al 48%, una percentuale tra le più basse in Europa.
Manuela Avino