Categories: TLC-ICT

IN ITALIA CRESCE IL MERCATO DEI NUOVI MEDIA

Sono finiti i tempi delle contrapposizioni tra il web e vecchi media. Oggi il vecchio Internet appare quasi superato alla luce della crescente diffusione di smartphone, tablet e connected tv. Nel nostro paese solo sei italiani su dieci possiedono un PC, mentre il 33% usa un telefonino di nuova generazione. I motori di ricerca stanno perdendo la loro leadership a favore dei social networks, utilizzati dall’86% degli italiani. Le applicazioni spopolano sui nuovi dispositivi, consentendo agli operatori di ottenere ricavi non essenzialmente pubblicitari. L’Osservatorio Media e New Internet analizza la situazione del mercato a fine 2011.

La diminuzione dei ricavi nel business della carta stampata e della tv fa calare dell’1% il valore del mercato generale dei media. Televisione e stampa hanno ancora un ruolo preminente nel business (rispettivamente hanno un peso nel mercato del 55% e del 33%), ma l’importanza dei nuovi media cresce di anno in anno (+ 1,5% rispetto al 2010). La raccolta pubblicitaria arride alle New TV (23%) contro l’8% delle tv tradizionali.

Aumentano soprattutto i ricavi derivati dai tablet, che salgono del 110% a livello pubblicitario e del 150% per quanto riguarda i servizi a pagamento . Si è triplicato il numero di connected tv presenti nelle case degli italiani (ora sono 1,1, milioni), anche se i ricavi diminuiscono di anno in anno. . Nel mondo dei mobile media è notevole la crescita del 120% dei ricavi pubblicitari e non scaturiti da applicazioni.

Le applicazioni, fondamentali negli smartphone , vengono offerte dal 15% degli operatori sul mercato (contro il 7% del 2010). Attualmente sono 261 le app presenti su tablet: l’81% di esse deriva da quotidiani e periodici, il restante 20% da TV e radio. Le TV connesse offrono, invece, 148 applicazioni, di cui l’8% di natura audiovisiva.

I ricavi pubblicitari nei social networks sono raddoppiati. La ragione di ciò sta nella natura “bifronte” della piattaforma sociale che, da un lato attrae gli investitori pubblicitari e dall’altro si propone ai media tradizionali come veicolo di contenuti . Un incremento dell’80% si ha nella raccolta pubblicitaria legata a video online. Il 73% degli italiani naviga su Youtube e affini, apprezzando l’immediatezza comunicativa che è propria dei contenuti audiovisivi.
Giuseppe Liucci

editoriatv

Recent Posts

Fnsi e Assostampa aprono a Meloni: “Bene su equo compenso”

La Fnsi e le Assostampa regionali plaudono alle parole di Giorgia Meloni che apre all’equo…

9 ore ago

Meloni e il rapporto con la stampa: “Non è vero che non rispondo alle domande”

Alla conferenza di fine, anzi ormai di inizio anno, Giorgia Meloni parla del suo rapporto…

1 giorno ago

Usigrai va a congresso e punge: “Rai ostaggio della politica”

L’Usigrai va a congresso e non perde occasione di punzecchiare governo, politica e i vertici…

2 giorni ago

Libera Cecilia Sala, la soddisfazione dei giornalisti italiani

Ieri pomeriggio un volo proveniente da Teheran ha riportato in Italia Cecilia Sala, la giornalista…

2 giorni ago

Il Washington Post di Bezos non pubblica una vignetta sul suo editore

A proposito di libertà di stampa e nuovi padroni del vapore, sentite questa: il Washington…

3 giorni ago

Il dietrofront di Zuck sui fact-checker: nemmeno gli Ott sono imbattibili

Il passo indietro di Mark Zuckerberg dimostra che, in fondo, nemmeno i giganti del web…

3 giorni ago