La promessa è stata mantenuta e oggi torna in edicola Il Nuovo Trentino. Il quotidiano cartaceo e digitale si propone di raccontare la vita delle comunità del territorio e si presenta ai lettori in una veste nuova. Il direttore sarà Paolo Mantovan e l’editore è la Sie presieduta da Orfeo Donatini. Per il lancio del giornale è prevista, oggi, la distribuzione gratuita del quotidiano in tutte le edicole dell’area di Trento e provincia.
Il direttore Mantovan ha voluto presentare il progetto nel suo primo editoriale. Parlando della missione e delle scelte che caratterizzeranno, già dal primo numero, il quotidiano. In particolare, Mantovan ha spiegato che: “Il nuovo Trentino nasce proprio per questo: per farsi strumento di approfondimento pur in una forma snella, per invitare alla lettura, cercando di non ripetere quello che il più delle volte già sappiamo. Viviamo sommersi da informazioni, talvolta sempre le stesse ripetute all’infinito, spesso confuse con fake news, tanto che, da lettori o ascoltatori, sentiamo la necessità di fare un po’ d’ordine, pretendiamo qualche spunto in più, un’interpretazione di ciò che accade”.
Dunque ha aggiunto: “Il nuovo Trentino” tenterà di offrire proprio questo: un prodotto che sia in grado di dare delle chiavi di lettura. Uno strumento utile a comprendere la complessità, andando a scavare, chiedendosi il perché delle notizie e dei fatti, guardando oltre, provando a interrogarsi sul futuro che si apre davanti a noi”.
Finalmente una bellissima, anzi un’ottima notizia, arriva sul fronte dell’editoria. In un’epoca che resta interessata ad asfissiare il dibattito pubblico nel mare magnum dei social e delle sue degenerazioni, la presenza di un nuovo quotidiano che si promette di raccontare la voce di un territorio rappresenta un’iniziativa economica e sociale di tutto rispetto. Perché le voci, per essere ascoltate, hanno bisogno degli spazi adatti. E i giornali, da sempre, rappresentano quelle agorà in cui i cittadini possono confrontarsi. Il pluralismo è un valore senza il quale la democrazia cessa di esistere. I giornali lo tengono in vita, lo alimentano.