Approda domani, in sede legislativa, in Commissione Cultura della Camera, il ddl 2393 sulla “Modifiche alla legge 3 febbraio 1963, n. 69, in materia di ordinamento della professione di giornalista”.
«La riforma – precisa Giancarlo Mazzuca esponente del Pdl e relatore del disegno di legge – con la riduzione dei componenti del massimo organo dell’Ordine servirà a snellire e a modernizzare il Consiglio nazionale che, a quasi cinquant’anni dal varo (la “legge Gonella” del 1963), appare obsoleto, burocratizzato e costoso», inoltre verranno introdotte regole più chiare per l’iscrizione delle nuove leve.
«Molti addetti ai lavori – afferma Mazzuca – mi chiedono, in questi giorni, che senso abbia approvare la riforma quando si fa sempre più pressante la necessità – e il tema è stato dibattuto anche prima dell’ultima manovra finanziaria – di eliminare gli Ordini e di liberalizzare tutte le professioni, dagli avvocati, ai notai e agli stessi giornalisti. Intendiamoci, sono anch’io favorevole a voltare definitivamente pagina, ma mi chiedo: con tutte le spinte corporative che ancora ci sono, quando sarà possibile compiere davvero la ‘rivoluzione del mestiere’? Mi sembra che si stia ripetendo quanto si registra per l’abolizione delle Province: tutti, a parole, la vogliono, ma nessuno la fa.
In attesa della liberalizzazione delle professioni, l’Ordine dei giornalisti procede con il fiatone: ha cinquant’anni, ma ne dimostra molti di più». E, allora, andiamo avanti «con la nostra piccola riforma ‘bipartisan’ che viene incontro alle richieste degli addetti ai lavori e dei giornalisti».
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