Le imprese avranno tempo fino al 20 Aprile per presentare all’ICANN, organizzazione no profit che si occupa della gestione della rete, i propri domini personalizzati. Il termine di scadenza era stato fissato al 12 Aprile, ma a causa di un problema informatico si è rivelata necessaria una proroga. Akram Atallah, direttore informatico dell’ICANN, spiega che un guasto nel software di registrazione ha permesso ad alcuni utenti di vedere i file e le username dei fruitori del programma.
Persone fisiche e giuridiche potranno avere dei domini legati al proprio nome, anziché suffissi generici come .it o .com. Nella sostanza è un privilegio concesso solo alle persone giuridiche, ed esclusivamente a quelle più ricche, perché per avere un indirizzo Internet personalizzato occorre pagare in prima battuta 185.000 dollari e una tassa di 25.000 dollari ogni anno. La lista delle richieste pervenute all’ICANN sarà pubblicata il 30 Aprile, ma è facile intuire che i colossi del web saranno in prima linea. Con l’adozione di domini privati, Google, Apple e soci potranno migliorare la già ampia visibilità dei loro prodotti.
I nuovi domini, a differenza di quelli classici, diventeranno parte integrante del web. Da ciò derivano problemi legati al cybersquatting, l’accaparramento di domini di marchi altrui a scopo di lucro. Ma i suffissi personalizzati potrebbero generare anche parecchi tentativi di raggiro, se venissero utilizzati in maniera truffaldina per ingannare gli utenti. L’ICANN è consapevole di ciò, e assicura che verranno effettuate attente valutazioni sui candidati alla registrazione, i quali dovranno presentare i dati finanziari e tecnici relativi al marchio da espandere. Sembra, invece, che saranno risolti preventivamente i casi in cui due imprese si interesseranno al medesimo dominio. L’ICANN istituirà delle aste per attribuire al miglior offerente i suffissi oggetto di contesa.
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