A fronte dei risultati di bilancio favorevoli per il gruppo Cairo Communication e, in particolare, per La7 – dichiarano i due sindacati – permane senza alcuna giustificazione il blocco salariale imposto dall’azienda per la scelta deliberata di sottrarsi al confronto con i sindacati sul Premio di Risultato (non versato da tre anni) e sul Contratto Integrativo Aziendale da rinnovare. Grave, in questo quadro, è il differente trattamento salariale e normativo a danno dei nuovi assunti e dei Tempi Determinati.
Le organizzazioni sindacali si sono rese disponibili a contribuire al risanamento fin dal primo momento, ma questa disponibilità è stata ignorata – prosegue la nota. La proprietà ha preferito seguire la propria strada, da sola, per realizzare un cosiddetto risanamento sulle spalle delle lavoratrici e dei lavoratori, senza un Piano Industriale e svalorizzando le professionalità presenti in azienda con un sempre più massiccio ricorso agli appalti esterni.
Sebbene le lavoratrici e i lavoratori abbiano lavorato con la stessa abnegazione di sempre, nulla hanno ricevuto in termini di riconoscimento economico, mentre è stato garantito l’aumento delle cedole degli azionisti.
Nel contempo la banca d’affari Equita Sim ha appena tagliato il target price di Cairo Communication per il 2015/2017 con un giudizio degli esperti che ha visto retrocedere il titolo da Buy (acquistare) a Hold (mantenere). Il che dimostra, come sosteniamo da sempre, che senza un progetto industriale e un piano di investimenti non c’è un risanamento strutturale che garantisca prospettive certe di crescita per il futuro.
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